"Pochi uomini e rischio sicurezza" | Protestano gli agenti pentienziari - Live Sicilia

“Pochi uomini e rischio sicurezza” | Protestano gli agenti pentienziari

Da ieri trenta di loro si sono 'autoconsegnati' all'interno del pentienziario Cavadonna.

SIRACUSA – “Carenze d’organico, situazione allo stremo, rischio per la sicurezza”: scatta la protesta degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di contrada Cavadonna, a Siracusa. Da ieri sera trenta di loro si sono auto consegnati. Non stanno smontando dal servizio. Una settimana fa l’incontro con il prefetto Giuseppe Castaldo per le rivendicazioni, ieri quello con i vertici della struttura: nulla di fatto e così la protesta. “È un sistema che sta saltando in tutta Italia – denunciano i vertici Ugl polizia penitenziaria che stanno sostenendo la protesta -, a Siracusa soprattutto, dove il personale non opera in condizioni di sicurezza: rischio che può pregiudicare il regolare svolgimento dei compiti istituzionali”.

Secondo gli agenti nel carcere di Siracusa mancano circa cento unità di polizia penitenziaria per raggiungere il minino richiesto dalla pianta organica. I detenuti sono 670, gli agenti di polizia penitenziaria sono 144 (esclusi quelli del nucleo Piantonamento, inseriti in pianta organica ma che non operano dentro il carcere). Il rapporto è 4 a 1, mentre per legge dovrebbe essere 1,76 a 1. “Da qualche tempo – raccontano – c’è un nuovo padiglione che ospita 300 detenuti. Giusto pensare alla loro dignità e ai loro spazi, ma insostenibile pensare di non rimpinguare di conseguenza il numero degli operatori penitenziari”.

Gli agenti raccontano di un sistema di lavoro in cui “non si fanno turni da sei ore, come da accordo quadro, ma da otto”. Nell’arco degli ultimi mesi sono avvenute cinque aggressioni. “Il detenuto non ha colpe – tengono a precisare gli agenti in lotta -: mancando il personale, mancano i servizi ai detenuti. Per esempio l’arrivo di un vaglia: se viene cambiato dopo lungo tempo è perché gli agenti sono pochi per sbrigare la pratica vaglia. Poco personale crea malcontento e tutto si ripercuote sul primo referente che è l’agente di polizia penitenziaria”. La richiesta: “Entro luglio è necessaria almeno la metà dei cento agenti che mancano”. Chiedono ai vertici del carcere una certificazione in questa direzione. La decisione di auto consegnarsi, a quanto dicono, è l’ultima fase prima delle denunce alla Procura.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI