Pogliese, ricorso rigettato, scenario dimissioni: città in bilico - Live Sicilia

Pogliese, ricorso rigettato, scenario dimissioni: città in bilico

Le decisioni del Tribunale sulla sospensione del sindaco hanno ripercussioni anche politiche.

CATANIA – Quasi un mese fa era stato lo stesso Salvo Pogliese a minacciare le dimissioni. Un retroscena raccontato da LiveSicilia durante la tumultuosa seduta del consiglio comunale di Catania per l’elezione del vicepresidente vicario dopo le dimissioni di Carmelo Nicotra. Ma più che un avvertimento il sindaco, sospeso per effetto della legge Severino dopo la condanna nel 2020 per peculato, aveva voluto mettere alla prova la sua ‘tenuta’ a Palazzo degli Elefanti. Una prova muscolare che alla fine –  ma non senza tentennamenti e malumori dalla sua stessa maggioranza – lo ha fatto uscire da vincitore con l’elezione del ‘suo candidato’ Salvo Giuffrida. Messo il saccoccia il risultato, Pogliese sembra aver messo nel cassetto anche la lettera di dimissioni.

Almeno momentaneamente dicono i beneinformati. Perché ci potrebbe essere una partita politica che si gioca sul filo delle date ‘utili’: Salvo Pogliese potrebbe decidere di mettere la retromarcia proprio in queste ore. Il campo da gioco è quello delle prossime amministrative (che dovrebbero essere prima dell’estate). Se l’esponente di Fratelli d’Italia sceglierà di mettere la firma in quel foglio messo in ‘archivio’ per Catania significherebbe andare alle urne in anticipo. Nel frattempo arriverebbe un commissario.

Al momento alla guida del Comune c’è il vicesindaco Roberto Bonaccorsi, che forse è l’uomo più adatto – visto le sue conoscenze tecnico-contabili – a ‘governare’ una città in dissesto. Il consigliere Salvo Di Salvo chiede le dimissioni di Salvo Pogliesecome molti partiti d’opposizione – dal 24 gennaio scorso, giorno in cui la Prefettura ha riattivato la sospensione prefettizia scattata dopo la sentenza di primo grado del Tribunale di Palermo e che era stata congelata dai giudici civili catanesi in attesa di un verdetto di Costituzionalità della norma. Oggi alla richiesta dell’esponente del gruppo autonomista Grande Catania si aggiunge quella di Lanfranco Zappalà. Quest’ultimo si gioca la carta dell’appello social alla maggioranza di Pogliese. Zappalà parla di “senso di responsabilità”.

Una presa di posizione che è arrivata qualche giorno dopo il rigetto da parte del Tribunale civile di Catania del ricorso cautelare presentato dai legali di Pogliese contro la Prefettura e il Ministero dell’Interno sulla sospensione da sindaco di Catania e della Città Metropolitana. Gli avvocati chiedevano un provvedimento d’urgenza. Ed è quello che è stato rigettato. L’udienza di merito sarà il prossimo 10 aprile: in quella sede si discuterà se il provvedimento prefettizio in cui si comunica la riattivazione della sospensione di cui mancavano da ‘scontare’ 14 mesi sia un atto amministrativo o meno. Questa decisione potrebbe aprire o chiudere definitivamente alcuni aspetti giuridici di questa vicenda. E pensare che il sindaco, all’indomani della lettera della prefetta, con amarezza aveva palesato l’intenzione di non ricorrere alle vie legali. Alla fine però ha cambiato idea. Ma Salvo Pogliese guarda con fiducia anche i movimenti romani dove sono stati stilati emendamenti ad hoc per modificare la Legge Severino. E se andassero in porto, lui potrebbe tornare in sella. 


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