TERMINI IMERESE (PALERMO) – “Una tragedia gravissima. In questa vicenda abbiamo avuto la fortuna di avere la collaborazione di reparti dei vigili del fuoco con coraggio e professionalità eccezionali. Hanno compiuto azioni per niente facili, scendendo a 50 metri di profondità, ispezionando l’imbarcazione e recuperando i corpi. A loro va il nostro massimo riconoscimento, così come alla guardia costiera, per quello che hanno fatto”.
Queste le prime parole pronunciate dal procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, nel corso della conferenza stampa convocata in merito al naufragio del Bayesian nelle acque di Porticello che ha provocato sette morti. Un appuntamento importantissimo di cui offriamo la cronaca completa.
Cartosio: “Sviluppi imprevedibili”
Cartosio ha poi comunicato che la Procura ha aperto un fascicolo nei confronti di ignoti ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. “Siamo alla fase iniziale delle indagini – ha spiegato -, gli sviluppi sono imprevedibili. Non escludiamo nulla”. E ancora “Uno sviluppo serio delle indagini sarà imperniato sul recupero del relitto”.
Il magistrato ha poi precisato: “Potrebbe anche verificarsi l’iscrizione di alcune persone sul registro degli indagati prima del recupero del relitto. Verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e e naufragio colposo – ancora Cartosio -. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati. Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori”.
Il procuratore ha anche annunciato che nei prossimi i corpi saranno sottoposti ad autopsia.
La scatola nera e gli accertamenti sull’equipaggio
Nessuna certezza sulla presenza di una scatola nera all’interno del Bayesian: “Non abbiamo certezza dell’esistenza di una scatola nera – ha spiegato il sostituto Raffaele Cammarano, titolare dell’inchiesta -. Per averne sicurezza è necessario effettuare degli accertamenti all’interno del relitto che in questo momento sarebbero molto pericolosi. A questa domanda potremo rispondere soltanto quando sarà recuperato il relitto”.
“Ci stiamo concentrando anche sul perché l’equipaggio era sulla scialuppa e non vi erano i passeggeri. L’evento è stato improvviso. L’attività di indagine si fonderà prima sul recupero, poi sugli accertamenti e forniremo delle risposte a dei quesiti che non sono conosciuti. Si dovranno approfondire i comportamenti dell’equipaggio, delle condizioni meteorologiche e dei movimenti della barca“.
Anche sui portelloni aperti o chiusi il sostituto procuratore non si sbilancia perché “si tratta di elementi che non posso essere rilevati e che devono essere confermati dall’esame del relitto. La stessa cosa per la deriva perché servono indagini“.
“Non possiamo avere certezze sul comportamento tenuto dai sopravvissuti, non possiamo dimostrare in questa fase se hanno tentato di scappare. Forse sono rimasti indietro perché non erano svegli. Stiamo cercando di appurare se qualcuno li ha avvertiti“.
I corpi tutti nelle cabine del lato sinistro
Il Comandante provinciale dei vigili del fuoco, Girolamo Bentivoglio Fiandra, ha poi chiarito le dinamiche sul ritrovamento dei sei corpi all’interno del veliero: l’imbarcazione “è affondata prima di poppa, poi si è adagiata sul fianco destro in fondo al mare”. Per questo motivo “i malcapitati a bordo si sono rifugiati nelle cabine del lato sinistro, dove si erano formate le ultime bolle d’aria”. I primi cinque corpi sono stati trovati infatti “nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato”.
“Massima attenzione sull’ambiente”
In conferenza stampa anche il contrammiraglio della guardia costiera, Raffaele Macauda, che ha ricostruito parte dell’accaduto: “Abbiamo ricevuto una prima segnalazione alle 4.38 della mattina del 19 agosto, era stato segnalato un razzo rosso, subito dopo un’altra segnalazione e anche la guardia costiera di Porticello ha avvistato il razzo. Abbiamo realizzato si trattasse di una nave in difficoltà e abbiamo messo in campo il dispositivo normale di soccorso che viene attivato e abbiamo inviato i mezzi disponibili. Siamo arrivati sul punto del naufragio, prestato soccorso ai naufraghi e iniziato le ricerche delle sette persone mancanti sia a mare che con i mezzi aerei, fino al recupero del cuoco in prossimità dell’imbarcazione”.
Il contrammiraglio ha annunciato anche che “è intenzione, sia della proprietà che dei gestori del ‘Bayesian’, recuperare il relitto. In coordinamento, ovviamente, con la Procura hanno manifestato la volontà di recuperare l’imbarcazione. Hanno già contattato aziende anche per monitorare la situazione dal punto di vista ambientale ed essere pronti a intervenire in caso di sversamento di idrocarburi. La loro disponibilità è totale”.
“Per il recupero ad oggi – aggiunge Macauda – non è possibile stabilire dei tempi perché si deve presentare un piano. Si devono prima svuotare i serbatoi, cosa non semplice. Questa è una priorità per noi perché ne dipende della tutela ambientale. I tempi dipendono da quando viene presentato il piano”.