PALERMO – Anche a Palermo è Onda Pride con migliaia di persone in corteo, circa quarantamila, partite da piazza Marina: in prima fila il governatore della Sicilia Rosario Crocetta e il sindaco Leoluca Orlando. In piazza sono scese le bandiere dell’Arcigay, delle famiglie arcobaleno, dei ‘No Muos’, il gonfalone della Regione con il simbolo della Trinacria e quello del comune. Il lungo serpentone, con dieci carri tematici e colorati, ha attraversato le vie del centro fino in piazza Verdi dove è stato allestito il ‘Pride Village’ e dove la manifestazione si è conclusa con comizi e testimonianze degli esponenti del Movimento Lgbt.
“Palermo è sempre sorprendente – dice il presidente del coordinamento Palermo Pride Paolo Patanè, che ha partecipato al corteo – il Pride nazionale quest’anno si è “dissolto” perché si svolge in dieci città contemporaneamente. A Palermo il pride è nella città e la città nel Pride. La presenza del gonfalone della Regione e di quello del comune non è un argomento vuoto, perché se le amministrazioni sono presenti significa che si sono fatte carico di un’istanza della popolazione”.
Eppure la sfilata si era aperta con la polemica. “Bravo, bravo facissi la festa ai gay”. Cosi’ una passante in dialetto e con tono polemico si è rivolto al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, che sfilava alla testa del corteo. Alla donna il governatore scherzando ha replicato: “Questa mi sa di preparata”. P
Poi il governatore prende la parola e annuncia: “Faremo la legge sulle coppie di fatto dopo la finanziaria”. Il presidente della Regione aveva infatti inserito alcune norme per favorire le coppie di fatto nella legge di stabilità dello scorso, ma furono impugnate dal commissario dello Stato. “Io sono sempre sceso in piazza per il Pride, ci venivo da deputato europeo, anche l’anno scorso eravamo qui con il patrocinio dell’assessorato. Quest’anno come presidenza della Regione, ma l’assoluta novità è che c’è il gonfalone della Regione siciliana in piazza Verdi, che esce solo per fatti importantissimi: e cosa è più importante di una battaglia per i diritti civili e dei diritti di libertà delle persone?”.
“Trovo assurdo voler contrapporre diritti sociali ai diritti civili – prosegue Crocetta – perché la qualità della vita è determinata dagli aspetti economici che anche dalle libertà delle persone. Sono aspetti che si sposano; negli anni 70 si diceva il ‘pane e rose’, come elemento importante di una battaglia per dire che la qualità della vita dipende dall’aver riconosciuti le nostre libertà e i nostri bisogni: tra questi c’è l’amore”.
Pino Apprendi, esponente del Partito Democratico, con una nota ufficiale ha replicato alle dichiarazione di Crocetta: “Nella scorsa legislatura, insieme al comitato “Esistono i diritti”, fu elaborato un ddl per il riconoscimento di alcuni diritti alle coppie di fatto, etero ed omosessuali. Il ddl venne sottoscritto da oltre 800 uomini e donne fra esponenti della cultura, dello spettacolo e delle istituzioni. Malgrado il disegno di legge – che mi vide primo firmatario – avesse ottenuto inizialmente un consenso trasversale con le firme dei deputati regionali Adamo, Musotto e Aricò, successivamente scatenò un movimento, a cui aderirono esponenti di tutti i partiti, che condusse alla creazione di un intergruppo contro il ddl. Il testo venne approvato in Commissione Affari istituzionali, ma in Aula nessuno lo sostenne, oltre i firmatari. Credo che oggi i tempi siano maturi, perfino per la Chiesa, affinchè il Parlamento siciliano in brevissimo tempo approvi un testo che risponda alle attuali esigenze della società moderna”.
Oltre al governatore era presente anche il primo cittadino del capoluogo Leoluca Orlando: “I diritti Lgbt devono essere considerati – ha detto Orlando – come diritti umani e in quanto tali vanno rispettati. Rispettare i diritti di tutti contribuisce a portare avanti positivamente la cultura della legalità”.
Tornando alla manifestazione per le strade di Palermo è un susseguirsi di cuori fatti con la carta, palloncini, bandiere e striscioni. Tutti con l’arcobaleno, il simbolo che contarddistingue l’orgoglio delle comunità gay. Dieci carri, un migliaio di persone presenti e tanta allegria. Tra le note delle icone anni settanta, da Nada a Raffaella Carrà, dagli ABBA a Madonna passando per Lady Gaga e Beyoncè, durante le ore della parata in molti si sono meravigliati per il comportamento dei propri concittadini. “Incredibile, siamo a Palermo!”, dice sopreso Andrea Lupo. Infine la festa si è spostata prima in Piazza Verdi dove era presente la prima tappa del village, con un Teatro Massimo colorato d’arcobaleno per l’occasione. Sul palco, su cui erano presenti il gonfalone della Regione e quello della Città, si sono alternati Rosario Crocetta, Leoluca Orlando, Massimo Ghini, Mimmo Cuticchio, Paolo Patanè, Giulia Alagna, Tommaso Mazzara, Luigi Carollo, Massimo Milani, Francesca Marceca, Celeste Rizzo, Claudio Cappotto.
“Questo è il giorno di tutti – ha dichiarato Giulia Alagna, portavoce del Palermo Pride – di quei ragazzi e ragazze che ogni giorno subiscono violenze e discriminazioni e che non si sentono accettati. Ognuno di noi è unico e raro, prezioso e insostituibile. Stasera voglio che torniate a casa con una certezza, ovvero che non dovete mai permettere a chi ha paura di conoscere e confrontarsi con la diversità di farvi sentire in colpa. Non siete soli: la Palermo della società civile è con voi”.