Principe di Palagonia, Orlando| caccia i suoi rappresentanti - Live Sicilia

Principe di Palagonia, Orlando| caccia i suoi rappresentanti

Palazzo delle Aquile sostituisce il presidente e il vicepresidente con Nicola Puccio e Antonio Lorello.

PALERMO – Defenestrati. Il comune di Palermo, con una determinazione dirigenziale, ha deciso di cacciare dopo due anni dalla nomina i suoi rappresentati in seno al cda dell’Opera Pia di Palagonia, ovvero il presidente Luca Cataliotti e il vice Maurizio Miliziano, sostituendoli con Nicola Puccio e Antonio Lorello.

Una decisione che era nell’aria, anche se sono le motivazioni specificate nella determina a dirla tutta. Il presidente e il suo vice, due avvocati, non avrebbero (secondo il Comune) “garantito il necessario raccordo con l’amministrazione comunale non ponendo in essere le direttive fornite”. Il sindaco, negli ultimi mesi, non ha mancato di lanciare più di un’invettiva all’indirizzo delle opere pie, accusate di essere stipendifici che non pensano ai più poveri e fanno altri interessi. Accuse generiche ma che rendono l’idea di quanto il clima a piazza Pretoria sia teso nei confronti di questi enti di diritto pubblico controllati dalla Regione.

Secondo alcune indiscrezioni, la revoca degli incarichi sarebbe da ricollegare alla situazione di palazzo Grassellini, sede dell’opera pia occupata da alcuni senzatetto. Cataliotti ha infatti sporto denuncia contro l’occupazione e chiesto recentemente lo sgombero, attirandosi le antipatie dei movimenti per i sanzacasa.

“Ne esco a testa alta, ho fatto più di un palermitano per la propria città. Mi occupo di un banco alimentare che assiste 700 famiglie, io sono a favore dei senzatetto”, dice Miliziano. “Io ho seguito la legalità facendo gli interessi dell’ente che si trova in una grave situazione con 35 dipendenti da pagare e i conti bloccati da Equitalia – dice Cataliotti – riusciamo a fatica a pagare gli stipendi con il patrimonio. Abbiamo avuto l’occupazione a palazzo Grassellini, ma gli appartamenti non sono idonei all’emergenza abitativa, quindi come impone la legge ho sporto denuncia. Il nostro è un ente pubblico vigilato dalla Regione siciliana. Mi sono impegnato anima e corpo in questo ente, non prendo nessun gettone di presenza, ho fatto tutto a titolo gratuito per due anni senza aiutare nessun amico: per questo sono amareggiato e dispiaciuto. Ho fatto riaprire la chiesa di Santa Maria della Pietà dell’Albergo delle Povere, ho messo in sicurezza gli edifici, oggi mi ritrovo a passare come il bastonatore dei poveri . Speravo in un grazie, vorrà dire che tornerò al mio lavoro ma mi difenderò dalle calunnie”.


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