Processo Nucifora, nuovo rinvio| Il tribunale riapre il dibattimento - Live Sicilia

Processo Nucifora, nuovo rinvio| Il tribunale riapre il dibattimento

Slitta la sentenza del processo che vede imputato il sindaco di Fiumefreddo di Sicilia.

IL PROCESSO
di
2 min di lettura

CATANIA- Nuovo colpo di scena nel processo di primo grado per concorso in abuso d’ufficio che vede alla sbarra il neo sindaco di Fiumefreddo di Sicilia Sebastiano Nucifora e l’ex funzionario dello stesso ente Giuseppe Vecchio. Stamani, dopo i ripetuti rinvii, era attesa la sentenza. Ma i giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Maria Pia Urso, hanno riaperto a sorpresa il dibattimento ed hanno chiesto un nuovo accertamento probatorio. In sostanza il tribunale ha chiesto che vengano acquisiti al comune di Fiumefreddo di Sicilia i dati relativi ai nomi dei sindaci e dei responsabili dei lavori pubblici succedutisi dal 2006 ad oggi. Una richiesta inaspettata se si considera, tra l’altro, che il capo d’imputazione contestato dalla Procura di Catania copre l’arco temporale tra il 2006 ed il 2012. Per i due imputati l’accusa aveva chiesto una condanna ad un anno e mezzo. Il primo cittadino, in virtù degli effetti della legge Severino, rischia la decadenza. I difensori, Walter Rapisarda per Sebastiano Nucifora ed Enzo Trantino e Mirko La Martina per Giuseppe Vecchio, avevano chiesto invece l’assoluzione dei propri assistiti.

Il 21 novembre, data fissata per la prossima udienza, forse l’attesa pronuncia.

 

L’INCHIESTA- Sono 33 le ordinanze sindacali emesse tra il 2006 ed il 2008 dal sindaco di Fiumefreddo di Sicilia Sebastiano Nucifora finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Catania. Ad esse si aggiungono altre 18 delibere di giunta e 10 determine dirigenziali, firmate dall’ex funzionario Giuseppe Vecchio. Sarebbero servite, secondo l’accusa, a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta locale “Costruzioni Meccaniche Speciali”, a cui nel corso degli anni sarebbero stati affidati senza alcuna gara d’appalto una serie di interventi di manutenzione della condotta idrica comunale. 600Mila euro l’ammontare complessivo dei lavori. Per la Procura di Catania i continui guasti non potevano essere considerati eventi eccezionali ma prevedibili, motivo per cui l’amministrazione comunale avrebbe dovuto provvedere ad indire una gara pubblica per affidare il servizio. Ma per la difesa la buona fede degli imputati sarebbe dimostrata dalla gara pubblica indetta nel 2005 proprio per affidare il servizio di manutenzione ordinaria della condotta idrica. Una gara vinta da una ditta che successivamente avrebbe rifiutato di eseguire i lavori, ritenendo che si trattava di interventi specialistici e non di ordinaria manutenzione.

 

 

 

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI