Programmi scolastici alternativi - Live Sicilia

Programmi scolastici alternativi

Perché parlare di mafia a scuola? Allora, di cosa si parlerà? I nostri suggerimenti didattici.

Caro assessore Centorrino...
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Caro assessore, mica possiamo cavarcela così. Qui ognuno deve fare la sua parte! Perciò non ci limitiamo a pubblicare l’illuminato suggerimento (poi capovolto da un successivo comunicato) circa la mafia da censurare nelle scuole. Forniamo un decalogo di possibili programmi e provvedimenti alternativi. Purtroppo, bisognerà cambiare qualcosa della storia di questo Paese e raccontare qualche bufala. Tra mille anni, Capaci e via D’Amelio saranno spiegate in un altro modo, nel segno di una istruzione democratica, legalitaria e veramente siciliana. Ecco il nostro umilissimo decalogo.

1. A scuola non si parla di mafia. Chiunque verrà sorpreso a parlare di mafia dovrà versare un euro al bidello. E non si parla nemmeno di pizzo.

2. Addiopizzo è un’associazione libera di barbieri.

3. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono morti di raffreddore. Uno di quei raffreddori sovietici che fanno scruscio, ma sempre raffreddori sono.

4. Riina e Provenzano giocavano nel Palermo. Ci arrivarono dopo una promettente carriera nella Real Cianciminese.

5. Salvatore Giuliano ha inventato un noto amaro medicinale, con i suoi fratelli. Infatti, nella marca, è scritto giustamente al plurale.

6. Sciascia era uno scrittore di costume. “Il giorno della civetta” verrà riscritto e racconterà la storia di una donna che se la tira un po’.

7. Seguirà “La notte della civetta”, per un pubblico più maturo.

8. Nelle scuole siciliane, gli studenti non si alzeranno più quando entra il professore. Ma diranno in coro: “Baciamo le mani”, per depurare l’espressione, con l’uso, da seccanti venature mafiologiche.

9. Il 23 maggio e il 19 luglio le scolaresche non andranno più alle commemorazioni che, peraltro, verranno abolite. Compito di matematica per tutti.

10. La mafia non esiste. Chi si ostinerà ad affermare il contrario verserà dieci euro al bidello. Così impara.

Ps. Scusi, assessore, dove si fa domanda per essere assunti come bidelli? Baciamo le mani.


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