Province, Pistorio attacca: | "La riforma non ci piace" - Live Sicilia

Province, Pistorio attacca: | “La riforma non ci piace”

Il segretario regionale dell'Udc è anche capo della segreteria tecnica dell'assessore Valenti: "Ma quella bozza di ddl non va bene". Sammartino (Articolo 4): "Pistorio smentisce se stesso". Ma anche Firetto, sui precari, incalza l'esecutivo: "Basta con i proclami".

PALERMO – C’è segretario e segretario. Giovanni Pistorio è il leader regionale dell’Udc. Il segretario in Sicilia, appunto. Ma al momento ricopre anche la carica di capo della segreteria tecnica dell’assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti. Incarico, quest’ultimo, che non gli ha impedito di agire nell’altra veste. Non lesinando critiche (anche) al “suo” assessore sulla gestione del ddl sulle Province.

“L’Udc, – dice infatti Pistorio – pur apprezzando lo sforzo dell’assessore Patrizia Valenti e del Presidente della I Commissione dell’Ars Antonello Cracolici ritiene la bozza di riforma delle province non soddisfacente. L’Udc – continua la nota di Pistorio – ritiene che vadano attivate con convinzione le Città metropolitane, che rappresentano un fattore di sviluppo e sono ritenute strategiche nei programmi dell’Unione europea. Non ci convince per nulla – precisa il segretario regionale dei centristi – la soluzione relativa ai cosiddetti liberi consorzi, che liberi non sono e che ripropongono solo un surrogato della vecchie province a scartamento ridotto in cui cambia soltanto il meccanismo di elezione degli organi di governo”.

Insomma, l’Udc ha un’idea completamente diversa di ciò che dovrà essere la riforma. “L’Unione di Centro – si legge infatti nel documento – ribadisce la sua proposta di abolire davvero le province, eliminando un ente intermedio che non ha portato nessuno sviluppo ma solo un aumento della spessa pubblica, e ritiene che le funzioni debbano passare ai comuni e quelle non assimilabili alla Regione. I comuni più avveduti e lungimiranti, che sono tenuti insieme da un sistema di relazioni, interessi economici e prospettive di sviluppo comuni possono ricorrere allo strumento dell’Unione dei Comuni. Se l’Ars – conclude Pistorio nella nota – ritiene nella sua sovranità necessario e indispensabile il mantenimento di un ente intermedio di area vasta, abbia il coraggio di chiamarle province e garantisca ai cittadini siciliani e non al ceto politico l’elezione democratica degli organi di governo”.

L’attacco, quindi, al di là dell’apprezzamento per “lo sforzo dell’assessore” e forte. Ed entra nel merito della riforma “epocale” annunciata già mesi fa dal presidente della Regione Crocetta. Ma l’intervento di Pistorio, che, come abbiamo detto, ricopre un incarico di vertice in un ufficio di staff dell’assessore “incriminato” (l’ufficio, tra l’altro, la Segreteria tecnica, che ha il compito proprio di supportare la produzione dei disegni di legge) non è passato inosservato. E ha suscitato immediate reazioni e anche qualche ironia.

È il caso del capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino. Il “collega di maggioranza” di Pistorio non è andato per il sottile: “Appare quantomeno singolare – ha detto il deputato catanese – che Giovanni Pistorio, svestiti i panni di capo della segreteria tecnica dell’assessore regionale agli Enti Locali, Patrizia Valenti, e indossati quelli di segretario dell’Udc, critichi un disegno di legge che lui stesso avrebbe dovuto quantomeno conoscere in fase di predisposizione. Forse, anche in questa occasione, il buon Pistorio – ha aggiunto Sammartino – avrebbe fatto bene a tacere o quantomeno lasciare ad altri il compito di rappresentare la posizione del suo partito invece di smentire se stesso ed il suo assessore”.

Ma le scelte e le prese di posizione del governo non sembrano convincere appieno l’Udc nemmeno sull’altro tema scottante in questi giorni: quello dei precari. “Senza estemporanei annunci – ha detto il capogruppo Udc Lillo Firetto – con lingua responsabile e chiara, occorre , costi quel che costi, varare una Legge Regionale che salvi i nostri precari dall’emergenza”. Ed è evidente che gli “estemporanei annunci” cui fa riferimento Firetto sono riferibili alle frasi del presidente della Regione Crocetta, che nei giorni scorsi aveva a più riprese considerato “risolta” la questione-precari.

“Si tratta di un richiamo – minimizza però Firetto – che rivolgo a tutti, me compreso. Bisogna smetterla con le dichiarazioni ‘furbe’ e pensare alle cose da fare. Siamo con l’acqua alla gola, il momento è difficilissimo. E bisogna finirla anche con i proclami e le polemiche. Ad esempio, percepisco ancora dubbi – aggiunge Firetto – sul bacino unico dei lavoratori, che io ritengo, forte anche della mia esperienza di sindaco, strumento fondamentale. Quella dei precari degli enti locali è una questione che ritengo prioritaria anche rispetto a quella delle Province”. Ovviamente, la vicenda non è solo “siciliana”. Più volte, anzi, il governo regionale ha fatto riferimento a una circolare del ministro D’Alia su cui innestare il ddl. E D’Alia è un big proprio dell’Udc. “Il governo nazionale – spiega però Firetto – ha fatto quello che doveva e poteva fare, e la circolare è pronta. Adesso si lavori a un buon disegno di legge regionale. Bisogna salvare i precari siciliani, e con essi i Comuni che rischiano di fermarsi del tutto”.


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