"Quei ragazzi nella piazza buia sono l'emergenza di Palermo"

“Quei ragazzi nella piazza buia sono l’emergenza di Palermo”

Commenti

    Fermanelli spara a zero su Lagalla, io non li voterei mai nessuno dei due. Fermanelli troppo inesperto, lui e quelli con lui. Lagalla al contrario troppo avvezzo alla politica trash. Che se fa per una poltrona?

    Il nuovo sindaco si chiama lagalla….lo sostengono tutte le persone che lavorano, i radical chich sono la minoranza

    Caso mai vinceste…..dovreste eliminare la vergogna del ponte Corleone e il tappo nei pressi di Lidl prima di pensare ( le solite promesse elettorali) al nuovo ponte di via oreto,ecco xke non siete “credibili”, almeno,x me, nemmeno voi!

    Più che punti deboli…. sono dei COLABRODI…. peccato anche questa volta per Palermo il NULLA IN ASSOLUTO

    Nessuno dei candidati sindaci risulta credibili, Lagalla non ha autonomia sarà semplicemente un notaio ed inoltre gli appoggi di personaggi come dell’utri e cuffaro fanno capire che pur di ottenere le poltrone non guarda in faccia a nessuno,Miceli è la continuazione di Orlando basta sentire le sue ultime dichiarazioni sull’allargamento della zone ZTL per capire che seguirà la visione distorta dell’ex sindaco di Palermo,Ferrandelli ha cambiato talmente tante volte casacca che incaso di sconfitta in queste elezioni non si potrà più ricandidare perchè oramai i partiti disponibili se le girati tutti perdipiù le sue argomentazioni sui progetti di palermo sembrano fantascientifiche e direi irrealizzabili , gli altri candidati fanno solo numero.

    Nessuno dei candidati sindaci risulta credibili, Lagalla non ha autonomia sarà semplicemente un notaio ed inoltre gli appoggi di personaggi come dell’utri e cuffaro fanno capire che pur di ottenere le poltrone non guarda in faccia a nessuno,Miceli è la continuazione di Orlando basta sentire le sue ultime dichiarazioni sull’allargamento della zone ZTL per capire che seguirà la visione distorta dell’ex sindaco di Palermo,Ferrandelli ha cambiato talmente tante volte casacca che incaso di sconfitta in queste elezioni non si potrà più ricandidare perchè oramai i partiti disponibili se le girati tutti perdipiù le sue argomentazioni sui progetti di palermo sembrano fantascientifiche e direi irrealizzabili , gli altri

    Al comune non c’è nulla da spartire, sono rimasti solo i debiti della stagione orlando cascio ed una città distrutta dalla pessima amministrazione.
    L’interesse è fare rinascere Palermo.
    Lagalla, chi se non lui?
    è uomo intelligente onesto e determinato.
    Oggi il tempo delle beghe partitiche è finito, occorre guardare al futuro, non sarà mai notaio Piuttosto si dimetterebbe.
    Franco Miceli, ottima persona, elegante signorile, radical chic…forse senza l’esperienza e la forza necessaria per gestire una situazione così complessa.

    Sono tutti dei ” comunque pagnottisti” in cerca di pseudo notorietà….. poveri noi

    Ineccepibile, come sempre. Concordo su Lagalla come amministratore esperto, intelligente e onesto, anche se legato agli schemi della politica di vecchio stampo. Credo che abbia sbagliato qualche calcolo regalando speranza di vittoria ai suoi avversari non disdegnando “endorsement” discussi dai quali probabilmente otterrà molto meno di quanto abbia perso, almeno in termini d’immagine e di argomenti concessi alla controparte. Miceli mi sembra altrettanto preparato e onesto, anche se dotato di minore esperienza in campo amministrativo. Ma come si fa, con lo sfascio che si presenta tutti i giorni davanti agli occhi di noi palermitani, a concedere fiducia a chi ha in squadra alcuni dei protagonisti della stagione conclusiva dell’esperienza di Orlando ? Davvero un bel rompicapo. Io credo che un Lagalla meno “legato agli schemi” e senza “autogol” avrebbe vinto a mani basse.

    Ci sono delle date fondanti per ogni comunità. Una, per Palermo, è l’attentato del ’92 a Falcone.
    Da quei lenzuoli ai balconi in quell’anno orribile il cambiamento: la lotta alla mafia fu ritenuta giusta da (quasi) tutti. Non una cosa da poco se consideri la mafia e i siciliani.
    Di più, i palermitani, e con essi gli italiani, costrinsero lo Stato ad intervenire finalmente con decisione e il risultato fu la sconfitta della mafia stragista.
    È questo il 23 maggio per questa città.
    Sappiamo poco di Miceli e della discontinuità smarrita, ma di Lagalla sappiamo che è stato l’unico candidato sindaco a fare vera discontinuità in quest’anno elettorale: ha disertato il trentesimo anniversario di quella strage.
    Vuol dire che Lagalla non crede che il 23 maggio sia una giornata evocativa e fondante, e che assentarsi dalle manifestazioni della comunità si può. Più discontinuo di così…
    Ma questo per Lagalla e per chi l’ospita è un punto debole? Sarebbe interessante saperlo.

    Come mai nessuno parla di come risanare il centro storico , che ancora ha gli
    edifici bombardati nel lontano 1943 , uno bravo non ce l’hanno . Come mai
    non parlano delle pedonalizzazioni , da noi trasformate in tavolinizzazioni ,
    non ce l’hanno uno bravo , che risolva il problema . I cittadini dei programmi
    da audience , non se ne fanno nulla , vogliono sapere se possono continuare
    ad abitare il centro storico , o abbandonarlo , come già hanno fatto in migliaia .
    Prima del 12 fatecelo sapere , se no una volta dentro la gabina elettorale non
    sapranno per chi votare .

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