Regionali, solo mille in piazza |Il grande flop dello sciopero - Live Sicilia

Regionali, solo mille in piazza |Il grande flop dello sciopero

Era una protesta annunciata. Poi le spaccature, le divisioni, le retromarce e la manifestazione dei regionali si è sgonfiata. LE FOTO DELLA PROTESTA (di Davide Fazio)

La protesta a Palermo
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PALERMO-  Lo sciopero dei dipendenti regionali si è sgonfiato come un soufflé non riuscito. Era chiaro già un paio di giorni fa, quando la maggioranza delle sigle sindacali aveva fatto un passo indietro. Lo è stato ancora di più oggi. Le organizzazioni sindacali unitarie avrebbero voluto inondare il Cassaro di Palermo di lavoratori in protesta, invece a sfilare lungo corso Vittorio Emanuele saranno stati un migliaio. Eppure secondo le segreterie di Fp Cgil e Uil Fpl si è trattato di un successo “al di là di chi c’era all’inizio”. “Una grande prova di mobilitazione – secondo i due sindacati – a dimostrazione che le istanze portate avanti da Cgil e Uil sono legittime e fondate”.

“No all’accordo truffa” recitava lo striscione di apertura del corteo, in riferimento appunto al protocollo d’intesa sottoscritto con il governo da Cobas-Codir, Sadir, Siad, Fp Cisl e Ugl un paio di giorni fa che delega a un secondo tavolo con l’Aran Sicilia la trattativa su permessi sindacali, malattia, mobilità. Un accordo “che in nessun caso va a vantaggio dei lavoratori” secondo il segretario regionale della Fp Cgil, Michele Palazzotto. “Per questo motivo – ha aggiunto – abbiamo ritenuto immutate le ragioni della lotta. È soltanto un accordo farlocco, siglato ben prima che ci sedessimo al tavolo tecnico”.

Un’intesa che, insomma, non convince per niente le organizzazioni in piazza questa mattina, ma che invece raggiunto il suo obiettivo con gli altri sindacati. Secondo le sigle autonome (Cobas Codir, Sadirs, Ugl, Siad e Dirsi), infatti, non si poteva non “prendere atto dell’apertura del presidente Crocetta”. Per questo motivo i sindacati autonomi hanno sospeso la protesta, riservandosi però “di riproclamare lo sciopero se entro il 15 aprile la contrattazione con l’Aran non dovesse produrre i risultati desiderati”. Sulla stessa linea anche la Fp Cisl, secondo cui “il governo ha accolto le nostre richieste. A quel punto lo sciopero sarebbe apparso solo un pretesto”.

“Non si intervenga sulla carne viva dei lavoratori” aggiunge Enzo Abbinanti, anche lui della Fp Cgil. “La partecipazione di questa mattina – aggiunge – è la dimostrazione che i motivi della protesta restano tutti, nonostante molte sigle non siano in piazza. Mi auguro soltanto che su questi temi si ritrovi l’unità sindacale”. Anche secondo Enzo Tango, segretario della Uil Fpl, l’unico modo per superare i motivi della protesta “sarebbe quello di sedere col governo attorno a un tavolo serio, svincolato da diktat romani, perché non possiamo accettare che le linee per il pubblico impiego non le detti la Regione, mentre si parla di dipendenti pubblici soltanto quando c’è da prelevare risorse, come se fossero un bancomat”.

Sul piede di guerra anche il comparto tecnico dei forestali, “penalizzato – dice Gaetano Guarino – da una norma inserita in finanziaria che taglia le indennità ai tecnici. Indennità che sono poi il nostro stipendio. Sarebbe il primo caso in Italia, per questo chiediamo il ritiro della norma, se vogliono tagliare i privilegi, Crocetta e Baccei sanno bene dove rintracciarli”.
A rispondere a distanza alle proteste dei dipendenti regionali è intervenuto il governatore Crocetta, secondo cui quella che a breve arriverà a sala d’Ercole non è “la finanziaria dei tagli, ma dello sviluppo, dell’austerità, come l’avrebbe chiamata Berlinguer”.

”Ai dipendenti – ha aggiunto Crocetta – rivalutiamo il contratto, quindi guadagneranno di più, e nel frattempo diamo possibilità ai piani di fuoriuscita che potranno anche ringiovanire la macchina burocratica regionale e riorganizzarla. E’ impossibile che da vent’anni non entra un giovane nella burocrazia regionale”. ”Nel frattempo – ha concluso – incrementiamo misure per la ricollocazione dei disoccupati. Daremo incentivi alle agenzie fino ad 8.000 euro l’anno, ed una tantum a quelle agenzie che trovano un posto di lavoro ad un disoccupato’’.

 


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