PALERMO – “Io rimango il candidato alla presidenza della Regione del M5s. Il tribunale di fatto non dice che dobbiamo rifare le Regionarie, ma che sospende la precedente votazione e che non può decidere se e come noi presenteremo la lista e come la comporremo. Insomma, non ci sta decidendo di rifarle. E allora noi andiamo avanti perché il tempo è finito”. Lo dice Giancarlo Cancelleri, in un’intervista a Sky Tg24.
“Abbiamo cominciato l’iter in tribunale l’8 agosto e l’abbiamo descritto e detto che avremmo voluto un pronunciamento del tribunale immediato e definitivo, ma non è avvenuto neanche quello, perché la controparte ha fatto un ricorso che ha fatto slittare molte volte l’udienza. Poi abbiamo anche proposto una transazione per chiudere la partita, ma il ricorrente l’ha rifiutata; a questo punto non c’è più tempo”, ha aggiunto Cancelleri. “Oggi è il 19 settembre, il 23 – sottolinea – dobbiamo depositare i simboli in assessorato e fare tutti gli adempimenti per la lista. Correttamente e in stretta osservazione della legge regionale, noi presentiamo la lista del M5S che avrà me, Giancarlo Cancelleri, candidato presidente alla presidenza”.
A Cancelleri replica Lorenzo Borrè, legale di Mauro Giulivi, l’attivista che ha vinto il ricorso contro l’esclusione dalle Regionarie ottenendo l’annullamento del voto online di luglio: “Per rifare i due turni delle primarie sarebbero sufficienti tre giorni e la proposizione del reclamo non sospende automaticamente l’efficacia esecutiva dell’ordinanza – dice il legale in un post su Facebook -. La data di scadenza per la presentazione delle liste – prosegue Borrè – per le elezioni regionali siciliane è il 5 ottobre. Il numero minimo di firme richiesto dalla legge è 1.800, da raccogliersi con una media di 200 per provincia (3.600 è il tetto massimo di firme, con una media di 400 a provincia”. Parla anche Giulivi, condividendo un post Facebook di Borrè: “Ma il 12.09.2017 non s’era detto “parteciperemo alle elezioni, come previsto, e lo faremo seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale”? .
All’attacco anche il segretario del Pd Sicilia Fausto Raciti: “La decisione del tribunale di Palermo sulle ‘regionarie’ del Movimento 5 Stelle conferma quello che già sapevamo: siamo di fronte ad un gruppo di incompetenti che non sa neppure organizzare una consultazione online fra qualche centinaio di iscritti”, dice Raciti. “Questa vicenda è solo la dimostrazione che i 5stelle sono in grado di fare fallire pure delle ‘primariette’ online a candidato unico come quelle che stanno preparando per Di Maio. Tra firme false, tribunali e risse interne l’unica cosa chiara è che non sarebbero mai in grado di governare una regione come la Sicilia”, conclude. Sulla vicenda c’è anche il commento di Nello Musumeci, candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione: “Una delle differenze tra noi e i grillini è che loro fanno politica per moda e noi la facciamo con stile. Non intendiamo assolutamente speculare su una vicenda che è tutta interna e che attiene metodi applicati da quella classe dirigente. Abbiamo soltanto rispetto per gli elettori che hanno votato 5Stelle e che – aggiunge – pensavano di farlo quest’anno.