Schifani per ora vince, ma si attende un'altra stagione

Schifani per ora vince, ma si attende un’altra stagione

Il presidente e il governo superano alcuni scogli. Ma...
IL VINCITORE
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(Roberto Puglisi) Renato Schifani, per ora, vince. Almeno dal punto di vista dei conflitti che minacciavano il suo regno. Il suo corrispettivo arcinemico, quel Gianfranco Miccichè, che aveva in mente di tentare con lui lo stesso trattamento imposto a Nello Musumeci, risale in disordine le valli che aveva disceso con orgogliosa sicurezza. E si prepara a una fase di sommersione, dopo essere stato, di fatto, scalzato dal partito con la nomina di un commissario. Forse per agognare il frangente propizio di una vendetta. Forse per accasarsi all’ombra di uno strapuntino: si deve pur sempre pensare al futuro, no?

Che cosa è accaduto? Semplicemente questo: Nello, il presidente che era, si arrabbiava e reagiva, lasciando al suo avversario l’astuzia di una lenta corrosione. Renato, il presidente che c’è, adotta una tattica diversa. Apparentemente, annota, imperturbabile, l’assalto. Non reagisce a caldo. Non schiera la cavalleria in campo aperto. E non ama le cariche gloriose, se inefficaci. Manda a memoria l’onta che sente di avere subito. Infine, marcia quando è sicuro di arrivare a bersaglio. Chi poteva permettersi di sconfessare il governatore della Sicilia?

Pure in contesti politicamente ravvicinati, Schifani (per ora) ha vinto. Il vertice ha restituito l’immagine di una maggioranza compatta. C’è molto teatro negli abbracci di rito, però la tregua, dopo le polemiche e gli scricchiolii, è stata dichiarata. Nella vicenda, con diverse zone d’ombra, della ‘battaglia di Cannes‘, il Tar ha confermato l’annullamento degli eventi ‘Casa Sicilia‘, deciso proprio dalla Regione.

Siamo all’epilogo di una prima stagione superata con qualche ammaccatura. Il protagonista sorride a chi l’ha sostenuto, in favore di telecamera, e guarda con fiducia al futuro. Bisognerà, tuttavia, aspettare lo sviluppo successivo della serie, con le incognite in agguato e gli esiti in balia di tutte le trame sperimentabili.

Miccichè se ne starà buono buono, o sta già architettando cupi propositi di rivincita, come quei misirizzi che più li mandi giù e più tornano su? Il cristallo di una coalizione rissosa terrà o andrà in frantumi al prossimo intoppo, sulla linea caldissima Palermo-Roma? E, soprattutto, il governo Schifani riuscirà a dare alla Sicilia le risposte attese? Il finale si gioca sull’ultimo punto che determinerà, o non, il favore del pubblico. Schifani, intanto, può sorridere perché ha vinto. Per ora.


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