PALERMO – La maggioranza procede dolcemente senza strappi al motore. Il vertice convocato da Renato Schifani, un metaforico check up per monitorare le condizioni di salute della maggioranza di governo, è andato in porto senza scosse.
L’assenza di Miccichè e il clima sereno
Un clima sereno, a detta di diversi presenti, lontano anni luce dai veleni che hanno scandito i giorni scorsi. Presenti Luca Sammartino, Marianna Caronia, Carmelo Pace, Totò Cuffaro, Roberto Di Mauro, Giuseppe Lombardo, Gianpiero Cannella, Salvo Pogliese, Giorgio Assenza, Stefano Pellegrino e Saverio Romano. Salta all’occhio, ma non stupisce, l’assenza di Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia sulla carta ma in rotta di collisione con il resto del gruppo Ars che ne ha chiesto la rimozione e che risponde ormai a Schifani.
Terzo mandato e precari
Il presidente della Regione, nel corso del vertice che si è tenuto a Palazzo d’Orleans, ha sciorinato i punti programmatici centrati nei primi quattro mesi di governo e i nodi da affrontare nei prossimi mesi. Sui due temi più caldi che hanno visto la maggioranza traballare alla fine passa la linea di Schifani: no al terzo mandato per i sindaci dei comuni con meno di 15000 abitanti (sulla scorta del parere del centro studi dell’Ars che ne paventava la possibile incostituzionalità). Per quanto riguarda l’ingarbugliata matassa dei precari Covid si procederà con la ricognizione delle esigenze di organico e delle risorse necessarie, l’orientamento è quello di consentire a chi ha lavorato nei giorni dell’emergenza e si ritrova fuori da un percorso di stabilizzazione un punteggio aggiuntivo per concorsi e selezioni.
Obiettivi centrati e prossime mosse
Unanime l’approvazione da parte della maggioranza del disegno di legge che reintroduce l’elezione diretta nelle ex Province e la battaglia di Schifani sul caro voli, sull’accelerazione delle procedure per la realizzazione dei termovalorizzatori nell’Isola e sulla nomina di un commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Idem sulla posizione assunta dal governo, in occasione della conferenza Stato-Regioni sul ddl Calderoli, ma è stata avanzata la richiesta al presidente Schifani di farsi portavoce delle giuste compensazioni economiche sull’insularità e dell’attuazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto siciliano. A supporto del presidente è arrivata la richiesta degli alleati di chiedere al governo di Roma la nomina di un commissario straordinario per velocizzare i lavori di manutenzione lungo l’autostrada Palermo-Catania.
Il tavolo sulla amministrative
Un passaggio inevitabile è stato dedicato alle amministrative siciliane. Il tema posto da Fratelli d’Italia è quello di tentare soluzioni unitarie in alcuni territori che ad oggi vedono pezzi del centrodestra muoversi autonomamente. A breve si terrà infatti un tavolo regionale per fare il punto sul dossier delle amministrative (Catania compresa).
Maggioranza compatta
Il tentativo di compattare la maggioranza è suggellato da una nota stampa unitaria che sottolinea la “piena condivisione della relazione del presidente della Regione, Renato Schifani, sull’attività della giunta nei primi cento giorni e istituzionalizzazione di un tavolo mensile per la verifica dell’attuazione del programma di governo”.
Mah … se così fosse non avrebbe dovuto cedere alle pressioni romane ….staremo a vedere
Schifani dovrebbe solo vergognarsi, ma non conosce per cultura questo sentimento.
Non succederà nulla, figurato se i mestieranti manciatari rinunciano alla poltrona. Schifani in testa!
Brrrrrr che paura, il presidente tira dritto!!!
Con il suo piglio ed la sua barra driita…siamo in una botte di ferro….rovinati
Andando dietro al potere personale, i partiti, nessuno escluso, si sfaldano. Gianfranco Miccichè e Cateno De Luca, ne sono stati i precursori.
Intanto, da una parte c’è Bonaccini che si candita a sostituire Letta, dall’altra c’è la Cgil che inonda le scuole con le sue email. Ne invia 53mila ad altrettanti studenti. Per sobillarli contro il governo Meloni. Con buona pace della privacy e della Costituzione. Con buona pace, soprattutto, della convivenza civile e del rispetto dei rispettivi ruoli. Costituzionalmente previsti. Appunto.
La narrativa sinistra si sta sbriciolando davanti agli occhi sbarrati dei suoi satrapi, come un castello di sabbia all’avanzare di un’onda più lunga delle altre davanti all’esterrefatto gruppetto di bambini che aveva, compiaciuto, appena finito di sistemare le merlature. Insomma, non è soltanto Letta ad aver perso lucidità e visione ma è l’intero carrozzone a essere attaccato dalla ruggine ideologica e anchilosarsi. Ma l’inquilino del Quirinale continua ancora a essere il custode della Costituzione o n’è il complice compiacente?
Ha già dimostrato troppa accondiscendenza con i prepotenti e con il disastroso musumeci. Se non cambia registro saranno altri cinque anni brutti per i siciliani onesti.
Non si dimetterà nessuno, tantomeno Schifani, lo sanno tutti.
E così i siciliani se li potranno tenere cari cari per i prossimi cinque anni.
Dato che piacciono tanto, i miei corregionali se li potranno pure… godere!
Poco credibile l’ipotesi dimissioni, perché Schifani le ha già minacciate, “per una questione di dignità e onore” come scriveva un giornale di Catania nei giorni in cui La Russa e Musumeci cominciarono a chiedergli di liberare due posti in giunta per i loro protetti Scarpinato e Pagana. Sappiamo come è finita. Sappiamo pure che Schifani non può più considerarsi un mediatore se al mediatore è stata imposta la volontà d’altri. Può solo riparare in famiglia, nella famiglia dei Fratelli d’Italia, come ha fatto il suo predecessore che seppure accompagnato alla porta di Palazzo d’Orleans e scippato del ministero del Sud, nel mare sembra che ancora riesca a galleggiare se è vero che ha imposto il suo punto di vista nella composizione della giunta Schifani.
Renato non ti curar di loro ma guarda e passa, nessuno tranne che rinneghi apertamente la democrazia rappresentativa basata sul voto dei cittadini oserà scalfire il tuo chiaro successo elettorale del 25 settembre. In democrazia funziona così, governa chi prende più voti e pertanto chi non è d’accordo se ne faccia una ragione e si rassegni fino alle prossime elezioni.
Credo che la situazione pretenda da parte del governo meno parole in libertà. Le dichiarazioni di Falcone sul bilancio, sembrano fatte da uno che non è dentro le questioni e invece nei trascorsi 5 anni non era al governo? Le dichiarazioni di Di Mauro sui termovalorizzatori in pieno contrasto con quelle di Schifani stesso, sono i primi segnali che occorre studiare, approfondire e poi agire. E ancora aspettiamo gli altri…..
In tutta questa vicenda la vittima è proprio Renato Schifani, io sto con lui invitandolo a reagire con atteggiamento duro ed inflessibile in primo luogo verso i suoi alleati ed i finti o presunti amici che lo circondano.
Ma perché continuare ad andare a votare? Per vivere sempre di soprusi?
Si è partiti malissimo e si andrà avanti cn tante incognite che nn faranno bene alla Sicilia
Sostituire Assenza alla regione è stata una carognata.