Cascio: "Io che perdo voti? Non è possibile, sono scioccato"

Cascio: “Io che perdo voti? Non è possibile, sono scioccato”

"Nessuno mi ha garantito. E Miccichè...".

“Sono scioccato. Che le devo dire?

Francesco Cascio ha la voce di uno che ha appena visto l’atterraggio di un’astronave nel terrazzino di casa. Secondo quanto abbiamo raccontato, da primo dei non eletti, all’Ars, passerebbe in seconda posizione. Ovvero: se Gianfranco Miccichè, contraddicendo se stesso, decidesse di optare per la via romana, sarebbe Pietro Alongi, non più lui, a varcare la soglia di Palazzo dei Normanni.

Comprensibile che sia così. Che si senta così.
“Ma davvero che posso dire? Questo risultato mi ha preso alla sprovvista. Alongi guadagnerebbe 23 voti e io ne perderei 64. Come è possibile? C’erano i dati ufficiali, mica me li sono inventati io. Io sono l’unico a perdere voti. C’è qualcosa che non va. Come è possibile?, ripeto”.

A questo punto crede che le valutazioni di Gianfranco Miccichè potrebbero cambiare?
“Non lo, non credo, stiamo aspettando. Secondo me no, comunque. Lui farà quello che ritiene più utile per sé, per la sua prospettiva di vita e per il partito”.

Cosa conterà di più?
“La sua prospettiva di vita”.

E l’assessorato alla Sanità?
“Sono un medico, sono un politico. Il mio profilo sarebbe perfetto per il governo Schifani. Ma non mi sono mai fatto avanti per un posto al sole, ho sempre ragionato in termini collettivi. Però, nel caso, ci sono. Ma forse non mi conviene dirlo”.

Sembra amareggiato.
“Sì, nessuno mi ha garantito. Mi hanno chiesto di tornare in politica, dopo dieci anni di assenza, per la candidatura a sindaco di Palermo. Poi sappiamo come è finita. Sappiamo che ho favorito la vittoria di Lagalla con il mio ritiro, per il bene di tutti. Non mi pare che ci sia stato il benché minimo segnale di riconoscimento. Ecco, sì, sono amareggiato”.

Magari avrebbe dovuto alzare la voce…
“Io la voce la alzo per le battaglie di tutti, non per spaccare. E la gente mi riconosce questa qualità. Diciannove giorni di campagna elettorale e più di seimila voti lo dimostrano. Tanti hanno creduto in me, non posso che dire che mi dispiace. Io mi sento in politica, sono attivo”.

Tornerà a fare il medico?
“Sono già tornato a fare il medico. E’ il mio lavoro e anche la mia passione”.

Presenterà ricorso?
“No, questo non glielo so dire. Valuterò con i miei avvocati. Certo, quello che è accaduto non può passare in cavalleria”. (Roberto Puglisi)


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