Rifiuti, tasse aumentate| e netturbini senza stipendio - Live Sicilia

Rifiuti, tasse aumentate| e netturbini senza stipendio

Nonostante un aumento delle tasse legate alla raccolta dei rifiuti, i netturbini catanesi protestano perché attendono di ricevere gli stipendi. Francesco Navarria, consigliere del gruppo misto, fa il quadro di quanto costa il servizio al Comune di Catania (nella foto palazzo degli Elefanti).

Catania, il Comune: "Abbiamo risanato"
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Tasse per i rifiuti lievitate del 7% in un solo anno e i netturbini sul piede di guerra perché attendono di ricevere gli stipendi. Dietro lo sciopero di questi giorni degli addetti alla nettezza urbana, assunti da ditte vincitrici di appalti pubblici, ci sarebbe uno “squilibrio” tra entrate e uscite, che il consigliere del gruppo misto, Francesco Navarria, presidente della commissione Nettezza urbana, denuncia a Livesicilia indicando tutte le poste passive che pesano sulle dilaniate casse comunali.

“La discarica Grotte San Giorgio costa 17 milioni ogni anno, il personale addetto allo spazzamento 11 milioni e l’appalto aggiudicato dalla Oikos ben 36 milioni”. Per far quadrare i conti il Comune ha aumentato, secondo i dati del consigliere Navarria, la tassazione del 7%. “Tutto ciò ha comportato – commenta Navarria – l’aumento insostenibile della Tarsu, giustificato dall’amministrazione come obbligo di legge in quanto necessario per pagare il costo del servizio raccolta rifiuti”. I cittadini “sono stati dissanguati”, aggiunge il consigliere di Scelta Giovane, ma questo sacrificio “non è servito in quanto il Comune non riesce a pagare nemmeno gli stipendi degli operatori”.

Da una parte “la politica degli inganni di Stancanelli”, denunciata da Navarria, dall’altra i titoli a 9 colonne dei principali quotidiani locali che decantano il “risanamento” dell’amministrazione comunale. “Faccio notare – insiste Navarria – che il Comune considera risanamento il pensionamento per vecchiaia di decine e decine di dipendenti comunali”. Secondo i dati diffusi dall’amministrazione, le cessazioni dal servizio per anzianità sarebbero state circa 700 negli ultimi mesi, un vero e proprio esodo che ha portato i dipendenti comunali a quota 3.373, “la più bassa – secondo il Comune – degli ultimi 20 anni”. “Per un raffronto costruttivo che renda l’idea della rigorosa gestione di questi ultimi anni – si legge nella nota diffusa dall’amministrazione Stancanelli – nel 2002 il personale effettivamente in servizio al Comune di Catania era di 4.424 unità; mentre nel 1997 gli impiegati comunali erano addirittura 5.128, quasi 1.300 in più di quelli attuali, con relativi altrettanti costi maggiorati per le casse dell’Ente”.

Previsti, inoltre, altri pensionamenti: 57 nel 2003 e 40 nel 2014 che dovrebbero far risparmiare ulteriori 1,9 milioni di euro per anno. “Mi chiedo -conclude Navarria- senza nuovi concorsi chi sostituirà i dipendenti andati in pensione? Il rischio di un possibile collasso amministrativo è concreto”.


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