Rimpasto, è rebus "Cultura" | Spiraglio sulle quote rosa - Live Sicilia

Rimpasto, è rebus “Cultura” | Spiraglio sulle quote rosa

Orlando ha concluso il secondo giro di consultazioni. Ecco i nomi dei papabili

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – Concluso anche il secondo giro di consultazioni, adesso la palla torna al sindaco Leoluca Orlando che, la prossima settimana, dovrebbe chiudere la partita e varare la nuova giunta. Le grandi manovre per il rimpasto sono entrate nel vivo, visto che il primo cittadino di Palermo ha incontrato ieri sia il Partito Democratico che Sinistra Comune, dopo che giovedì era toccato a Sicilia Futura.

Sul tavolo i nomi e le deleghe per la squadra di governo del Comune, con i partiti spiazzati dalla richiesta del Professore di indicare non un solo nome (anche se il posto è uno), ma una rosa tra cui il Professore possa scegliere per far quadrare i conti.

Trovare una soluzione che accontenti tutti, infatti, non è per niente facile, anche se almeno sulle quote rosa sembra essersi aperto uno spiraglio. Finora sulle trattative pesava come un macigno l’esigenza di indicare almeno due donne su otto assessori: un’interpretazione degli uffici, però, avrebbe risolto il problema. La Sicilia, infatti, non ha recepito la norma nazionale e quindi non ci sono né numeri precisi da rispettare, né possibili sanzioni: il risultato è che, secondo Palazzo delle Aquile, in giunta potrebbero anche non esserci donne (ma motivando la cosa) o basterebbe rispettare il principio della norma, nominandone anche soltanto una. Considerato che Iolanda Riolo è data per uscente, a questo punto anche la sola Giovanna Marano potrebbe bastare a risolvere la questione. Una soluzione che però potrebbe non convincere troppo il sindaco, visto che la presenza femminile in giunta sarebbe ridotta al minimo e considerata più che altro un “obbligo”, ma una soluzione del genere sarebbe indigesta anche per l’ala più a sinistra della coalizione.

Altro rebus è quello dell’assessorato alla Cultura. Anche Andrea Cusumano è dato per uscente e, archiviato il 2018 di Manifesta, l’assessorato oggi risulta meno appetibile per i partiti che quindi punterebbero su altre deleghe. Il sindaco vorrebbe addirittura tenere per sé lo Sport, oltre che il Turismo, il che renderebbe la poltrona adatta solo a un tecnico o a una persona d’esperienza. Orlando dovrebbe quindi “allargare” il rimpasto, cambiando non più quattro assessori ma addirittura cinque.

Le indiscrezioni vogliono infatti che a restare in squadra siano Giovanna Marano, l’uomo dei conti Antonino Gentile, l’esperto del sociale Giuseppe Mattina e il vicesindaco Sergio Marino che lascerebbe il Suap per la Mobilità. Ma nel caso in cui servisse un quinto nome, proprio Marino potrebbe essere sacrificato. Riolo e Cusumano andranno sicuramente via, così come Gaspare Nicotri, ma sembra ormai dato per uscente anche il fedelissimo Emilio Arcuri, storico “vice” del Professore e uomo forte della scorsa sindacatura.

A entrare sarà sicuramente Fabio Giambrone, ex presidente di Gesap e ora al timone di Gh, già senatore, che in questa sindacatura sembra ormai aver rinsaldato ancora di più la sua posizione: a lui andranno il Personale e i galloni di numero 2 della giunta. Poi ci sono tre poltrone per i partiti, ossia Partito Democratico, Sicilia Futura e Sinistra Comune. Partiamo dai dem: ieri a villa Niscemi, nonostante gli strali di Lupo e Cracolici, si sono presentati solo il capogruppo Dario Chinnici e il segretario regionale Davide Faraone, entrambi renziani. Il nome più accreditato per il posto di assessore è quello di Chinnici, a meno che alla fine non si viri su un tecnico anche per mantenere gli equilibri d’Aula.

Sicilia Futura non ha ancora ufficializzato la sua rosa, ma sembra scontato che Edy Tamajo punti su Leopoldo Piampiano: il partito ha chiesto tempo per completare la terna di nomi, ma l’indicazione di Sf è chiara e non bisogna attendersi colpi di scena. Poi c’è Sinistra Comune che ha già detto ufficialmente di volere la Mobilità (a cui punta anche Marino) e di voler candidare uno dei consiglieri comunali. In pole gli ex assessori Barbara Evola e Giusto Catania, ma sarebbe quest’ultimo il nome su cui la Sinistra spinge con insistenza.

Detto questo, adesso bisogna trovare la giusta soluzione e le voci di corridoio raccontano di trattative serrate e non certo semplici. Considerato che Sociale e Bilancio sono fuori dai giochi, c’è sempre il problema della Cultura: se la poltrona andasse a Sinistra Comune (Catania è già stato assessore al ramo negli anni Novanta) Orlando si ritroverebbe con un problema in meno, ma Sc ha confermato di volere la Mobilità; un’alternativa potrebbe essere quella di spostare lì la Marano, liberando la poltrona della Scuola a cui puntano tutti i partiti (la Evola è stata assessore proprio in via Notarbartolo); extrema ratio, il sindaco dovrà ricorrere a un’ulteriore designazione sacrificando uno dei suoi. Pd e Sicilia Futura guardano con interesse alle Attività produttive, ma ci sono in ballo anche i Lavori pubblici da cui passano tutte le grandi opere cittadine e per le quali servono comunque le giuste competenze.

Il quadro è complesso e il sindaco ne è consapevole. Toccherà a lui in questi giorni trovare la giusta mediazione, presentando una rosa di nomi in grado di accontentare tutti e di garantire una navigazione tranquilla all’amministrazione comunale, cioè non mettendo troppi galli nello stesso pollaio.


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