L’onorevole Barbagallo chiede al presidente della Regione di non dimettersi e immediate, arrivano le reazioni di chi invece continua a considerare necessarie le dimissioni del governatore. “Quando finalmente si fa concreta la possibilità che un governo come quello guidato da Raffaele Lombardo – dice Pippo Russo, portavoce regionale Idv in Sicilia – che ha prodotto la drammatica situazione economica e sociale in cui la Sicilia versa, concluda il suo ciclo per fare posto a democratiche elezioni in cui i siciliani possono finalmente cambiare pagina, e si fa avanti uno di quelli che nel PD affermavano di volere la fine del sostegno del proprio partito a Lombardo, vuol dire solo due cose, o questo qualcuno è improvvisamente diventato un irresponsabile o è un complice camuffato di Lombardo.
L’incredibile dichiarazione dell’onorevole Barbagallo conferma la necessità di un nuovo percorso politico, come stabilito nella direzione regionale IdV, che s’è svolta oggi e che ha votato all’unanimità la relazione del Segretario regionale Fabio Giambrone e un documento finale in tal senso, che segni una netta discontinuità con le stagioni e i governi del cuffarismo e del lombardismo e con tutte le forze politiche che in un modo o nell’altro hanno condiviso quelle stagioni e quei governi. Restiamo in attesa – continua Russo – di altri interventi di deputati siciliani, del Pd e non, che gettando la maschera chiederanno a Lombardo di non dimettersi. Del resto l’aveva detto lo stesso governatore virtualmente dimissionario: “Mi chiedono pubblicamente di dimettermi ma poi mi chiamano in privato per chiedermi esattamente la cosa opposta”. Duole ammetterlo – conclude l’esponente Idv – ma evidentemente e finalmente diceva la verità.”
A definire come una “sciagura” un’ulteriore permanenza di Lombardo all’amministrazione regionale, è invece Marco Forzese, vicepresidente del gruppo Udc all’Ars: “Il presidente Lombardo non cada nel tragico errore di dare ascolto a chi gli chiede di rimandare le sue dimissioni annunciate per martedì 31 luglio. La sua permanenza al vertice dell’amministrazione regionale sarebbe un’ulteriore sciagura per la Sicilia, infatti anche i creditori e gli osservatori per rivalutare il rating della Sicilia aspettano un cambiamento attraverso una fase politica nuova.
Il rischio – aggiunge – è che l’eventuale permanenza di Lombardo potrebbe essere letta come il tentativo di ostacolare un nuovo corso politico amministrativo di cui la Sicilia e il paese hanno assoluto bisogno; tale inopinata ipotesi potrebbe portare ad un’immediata azione di recupero dei crediti accordati alla nostra Regione con effetti disastrosi per le finanze regionali. Chiedere il risanamento della Sicilia proprio al gestore del “nominificio” – ha concluso l’onorevole Marco Forzese – sarebbe come chiedere a un tacchino di organizzare il pranzo di Natale”.