Sala delle Lapidi, primo giorno | Nominati Spallitta e Finazzo - Live Sicilia

Sala delle Lapidi, primo giorno | Nominati Spallitta e Finazzo

Si è insediato il nuovo consiglio comunale di Palermo, che ha eletto Totò Orlando presidente. I nuovi componenti dell'Aula hanno prestato giuramento, fra amici e parenti che hanno riempito Sala delle Lapidi. (foto di Elvira Terranova, tratte da "Twitter").  GUARDA LA FOTOGALLERY

PALERMO. Presidente Totò Orlando
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Si è ufficialmente insediato il consiglio comunale di Palermo, che nella sua prima seduta ha anche eletto Salvatore Orlando come suo presidente. Un copione già scritto, in verità, visti i numeri schiaccianti della maggioranza anche se, per le vicepresidenze, bisognerà aspettare fino a domattina.

In un’Aula gremita di amici e parenti, accalcatisi sin dal primo mattino nello spazio riservato al pubblico, i cinquanta neo consiglieri hanno riempito gli scranni come non succedeva da almeno cinque anni. Foto, video, stampa al gran completo e inquilini di Sala delle Lapidi, per la maggior parte esordienti, pronti a farsi immortalare dai flash in perfetta divisa da ordinanza, tra castigati completi per gli uomini e allegri tubini per le signore.

La seduta, guidata dall’anziano per voti, ovvero Giulio Tantillo del Pdl, ha dovuto fare i conti con un caldo asfissiante e più di un black out che ha rallentato i lavori, oltre che con una vera e propria ressa di spettatori. Una confusione che ha fatto il paio con quella “politica” dovuta al rebus della seconda vicepresidenza che le minoranze, assai frastagliate, dovranno contendersi da qui a domani.

“Mi auguro che questo consiglio possa lavorare nell’interesse della città”, ha esordito Tantillo, che ha anche sottolineato l’assenza di privilegi per i consiglieri comunali a dispetto delle esagerazioni della stampa. E’ stata poi la volta dell’appello e del giuramento dei singoli consiglieri, seconda la formula di rito: “Giuro di adempiere alle mie funzioni con scrupolo e coscienza nell’interesse del Comune, in armonia con gli interessi della Repubblica e della Regione”. Foto d’ordinanza, firma su alcuni documenti e poi al posto, per una girandola di consiglieri, tra 15 riconfermati e 35 esordienti, che non hanno nascosto l’emozione per la cerimonia.

Terminato il giuramento dei consiglieri, è stata poi la volta di quello del sindaco, Leoluca Orlando, che si è anche dimesso da deputato, e infine dell’elezione del successore di Alberto Campagna. Il nuovo presidente di Sala delle Lapidi sarà Totò Orlando, alla sua seconda consiliatura, risultato il più votato della lista Idv. Una candidatura decisa dai dipietristi nel fine settimana e che ha riscosso il favore quasi unanime dell’Aula, che lo ha eletto con 49 preferenze su 50. Unico voto fuori dal coro per la seconda candidata, Antonella Monastra, che correrà anche per le vicepresidenze: “Il mio no a questo orientamento, senza nulla togliere alle qualità e alle competenze del presidente neo eletto – spiega la Monastra – scaturisce da una presa di posizione fortemente critica nei confronti di questa legge elettorale. Come tutti sanno l’aula oggi non esprime ciò che realmente i palermitani hanno votato : non sono presenti infatti forze politiche qualitativamente significative come il movimento Cinque Stelle, Sel e Federazione della Sinistra”. Un appello, quello della consigliera, che è però caduto nel vuoto anche all’interno della stessa lista di Per Palermo è Ora, che in consiglio ha portato due eletti a dispetto dell’unico voto andato alla Monastra.

“Siamo chiamati a un impegno senza se e senza ma, senza divisioni politiche partitiche o di appartenenza – ha detto Orlando dopo essere stato proclamato presidente, fra abbracci e strette di mano – dobbiamo affrontare insieme emergenze occupazionali ed economiche. Il nostro compito è quello di favorire tutte le iniziative che vanno nella direzione della crescita. Un consiglio che non si ferma dietro logiche d’appartenenza, ma va oltre, dicendo ‘possiamo farcela’. Ci sono tanti giovani motivati in quest’aula, garantiremo il funzionamento del consiglio, ridando dignità a questa istituzione”. Parole dure nei confronti del vecchio consiglio, il cui presidente, Alberto Campagna, era oggi presente all’insediamento del nuovo. “Il fatto che a fare parte di questo consiglio siano stati anche Piersanti Mattarella e Pio La Torre – ha concluso Orlando – ci ricorda che viviamo in una città difficile che deve fare i conti con la criminalità. Dovremo essere chiari sul tema della legalità, approvando atti e non facendo chiacchere”.

Spallitta vicepresidente
E’ il consigliere dell’Idv Nadia Spallitta il presidente vicario del Consiglio Comunale di Palermo, eletto con 18 voti; la carica di vicepresidente, invece, sarà ricoperta dal consigliere dell’Udc Giuseppe Finazzo, che ha ne ottenuti 15; uno in meno rispetto al candidato dei partiti di minoranza (Pdl; Pd; Pid; Grande Sud; Amo Palermo; Ora Palermo lista Ferrandelli), il consigliere del Pdl Giuseppe Finazzo. Dopo un dibattito durato circa quattro ore nell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile, sede del Comune, la seduta si è conclusa tra accuse di “inciucio” tra l’Idv e l’Udc per l’esito della consultazione. Non ha digerito per niente il voto a Sala delle Lapidi il piediellino Giulio Tantillo “Il bilancio non lo faremo approvare- urla – Sia chiaro presenteremo una mozione di sfiducia e in quest’aula non sarà votato alcun atto”. Critica anche Antonella Monastra, eletta nelle fila di Ora Palermo.”Abbiamo avuto riunione tra tutti i partiti di minoranza, compresi Udc e Mpa, per decidere chi candidare in modo trasparente, abbiamo scelto Finazzo, poi l’Udc si è defilato perché aveva un accordo sottobanco con Idv”, dice. Per il consigliere del Pid Felice Bruscia, “l’Udc è la stampella della maggioranzà. “Chiederemo al sindaco che venga in aula a spiegare la posizione del suo partito”, aggiunge. Secondo il regolamento, l’elezione per la carica di presidente vicario e vicepresidente deve avvenire a votazione unica e chi ottiene il maggior numero di preferenze assume la carica di presidente vicario; quella di vicepresidente, invece, deve essere espressione delle minoranza dei partiti. Anche il Mpa aveva espresso un proprio candidato: il consigliere Mimmo Russo, che ha ottenuto appena 3 voti.

(foto di Elvira Terranova, tratte da “Twitter”)

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