LAMPEDUSA – Visita a sorpresa del leader della Lega Matteo Salvini sull’isola di Lampedusa. Si tratta di una visita fuori programma rispetto agli appuntamenti ufficiali del segretario leghista. In questo momento infatti l’Hotspot dell’isola, complici i diversi sbarchi delle ultime ore, ospita 1286 persone a fronte di 350 posti: la tempesta perfetta in tempi di campagna elettorale. Matteo Salvini sta visitando la struttura di Lampedusa in compagnia del vicesindaco dell’isola, il leghista Attilio Lucia. Secondo quanto si è appreso neppure il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, né il suo vice, sarebbero stati al corrente dell’arrivo di Salvini nell’isola. “E’ disumano”, dice il leader della Lega impegnato in una diretta Facebook.
La diretta
“Questa è una visita a sorpresa per fare vedere la realtà di un Paese che non controlla le proprie frontiere e dove entra chiunque. Dal 26 settembre torneremo ad essere un paese accogliente e ospitale con chi lo merita ma che rispetta e fa rispettare le regole. E’ un problema di sicurezza”, ha affermato. “Siamo arrivati senza avvisare nessuno a Lampedusa – ha spiegato Salvini durante la diretta Facebook – perché la scorsa volta quando siamo venuti avevano ripulito e svuotato. Questa è la situazione, uno scempio. Questa non è accoglienza, è caos, traffico di esseri umani, sfruttamento. Questo è un business da miliardi di euro”. “Questo centro – ha osservato il leader della Lega – potrebbe ospitare 350 persone, sono più di 1.300, quattro volte tanto, ammassati ovunque. Ecco controllare gli sbarchi, i confini, significa salvare vite e proteggere gli italiani. Non vedo l’ora di tornare a farlo dal 25 settembre”. “Qui c’è una bambina che potrebbe essere la figlia di chiunque di noi che dorme a terra – ha aggiunto – e dovrebbe essere in una casa. Queste sono immagini indegne di un paese civile e mi chiedo dove sia il ministro dell’Interno. Questa non è accoglienza. Negli ultimi anni se ne è occupato il Pd con i risultati che abbiamo alle spalle”
“Indegno di un paese civile”
Al termine della visita ancora una dichiarazione: “Quella che è alle mie spalle non è accoglienza, non è solidarietà, nonostante gli sforzi di polizia, carabinieri, volontari, associazioni. E’ un deposito, una cosa indegna di un Paese civile. Non è possibile che chi ha diritto di essere accolto venga sbattuto per terra e bambini di due anni, con 40 gradi di temperatura – aggiunge – messi sull’asfalto e chi invece non ha diritto venga e sbarchi qui per la terza, la quarta, la quinta volta. E’ un business. Qua ci dovrebbero essere al massimo 350 persone e ce ne sono più di 1.300, ammassati”.
“L’immigrazione – osserva il leader della Lega – è un fenomeno che può essere controllato. Noi lo abbiamo dimostrato, gli altri lo hanno promesso per 20 anni. Per contrastare il traffico di esseri umani basta reintrodurre i decreti Sicurezza per proteggere Lampedusa e i confini italiani ed europei”. E torna sul motivo del suo ‘blitz’: “Sono venuto a sorpresa con un aereo da Palermo – spiega – apposta: l’altra volta, quando sono venuto, era tutto pulito e profumato e ordinato non c’era una virgola fuori posto. Oggi invece il caos”
La mattinata palermitana
Il leader della Lega prosegue così il suo tour elettorale che stamattina lo ha visto protagonista a Palermo dove ha incontrato i commercianti affrontando vari temi. In primis il caro bolletta. “Se la politica vuole dare un bel segnale a quelli che si astengono e che dicono votare è inutile, questo è il momento giusto. In settimana si firma un decreto da 30 miliardi, copiamo i francesi. Loro hanno messo un tetto massimo del 4%, noi penso del 10%. I soldi ci sono, si mettono a debito. Preferisco metterne 30 miliardi adesso a debito, che poi metterne 100 per evitare i licenziamenti, cassa integrazione e ammortizzatori sociali. Con 30 adesso salvo il lavoro e poi ne spenderò dopo il triplo per tenere la gente a casa”, ha sottolineato. Salvini ha avanzato anche una proposta per rivedere il reddito di cittadinanza. “La nostra idea, quella del centrodestra, è di lasciare il sussidio del Reddito di cittadinanza a chi non può lavorare, e c’è tanta gente, come disabili, minori, ultrasessantenni che ne hanno bisogno. E’ doveroso aiutare chi non può lavorare, chi non ce la fa. Chi rifiuta il lavoro, invece, perde qualsiasi privilegio e diritto. E trasformare quei soldi in voucher per imprese che creano lavoro mi sembra una idea intelligente”, ha spiegato.