Sanità e corruzione: il convegno | La Cuc? L'idea di un maxi ente - Live Sicilia

Sanità e corruzione: il convegno | La Cuc? L’idea di un maxi ente

Ne hanno parlato, tra gli altri Gaetano Armao, Massimo Russo e Carmelo Pullara.

PALERMO – La Centrale unica di committenza è pronta a diventare un ufficio speciale della Regione ma potrebbe cambiare di nuovo per diventare una delle competenze di una grande società partecipata che inglobi Sicilia Digitale, il Parco tecnologico e scientifico e la società Interporti siciliani. La notizia è emersa oggi durante il convegno “Sanità. L’anticorruzione possibile”, un’iniziativa di “Innovazione per l’Italia-Centro studi sulla Sanità e la pubblica amministrazione” tenutosi oggi a Villa Malfitano Whitaker a Palermo. A rivelare la proposta, ancora allo studio degli uffici è stato l’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione Gaetano Armao.

Durante una delle tavole rotonde del convegno Armao ha risposto alla domanda del direttore di LiveSicilia, Accursio Sabella che gli ha chiesto quali fossero le prospettive per l’ufficio che mette a bando le principali gare nel settore della Sanità regionale. “Intanto – ha spiegato Armao – abbiamo firmato una convenzione con Consip che ci consentirà di usare la piattaforma nazionale e razionalizzare maggiormente la spesa. Poi stiamo perseguendo una collaborazione con la centrale di committenza della Lombardia. Proprio sul modello di questa regione e del modello campana, l’idea è di avviare un processo di concentrazione della partecipate che si occupano di informatica, ricerca e infrastrutture”.

Al tavolo ha partecipato anche Carmelo Pullara, vicepresidente della commissione Salute all’Assemblea regionale siciliana. Per lui la Centrale unica di committenza dovrebbe essere un organo di controllo, una cabina di regia che sovrintende agli appalti che poi dovrebbero essere svolte dalle aziende sanitarie. “Lì – ha spiegato Pullara – sono presenti tutte le professionalità che servono per riuscire a realizzare le gare”.

Ma non sono solo queste le uniche prospettive per l’ufficio che fa le gare per la Regione. Il governo intende far diventare il Villino Verderame la sede della Cuc così da potere garantire il controllo di ogni accesso. Le tecniche di prevenzione e contrasto della corruzione sono state infatti il tema di tutto l’incontro a cui sono intervenuti professionisti, imprenditori, politici e impiegati delle pubbliche amministrazioni.

L’ex assessore alla Salute Massimo Russo, aprendo uno dei tavoli tematici ha sottolineato come una delle questioni sia quella per cui “l’Italia sia passata dall’essere  paese della sostanza e dei fatti a quello di essere paese delle procedure”. Malgrado ciò come evidenziato da Virginio Carnevali, presidente di Transparency International, “mentre il fenomeno corruttivo nel mondo vale 1000 miliardi, nella sola Italia vale 200 miliardi”. Dopo di lui è intervenuto Elio Borgonovi che ha parlato dell’organizzazione delle aziende sanitarie e del valore della prevenzione.

Gli interventi sono stati numerosi. L’ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Palermo, Maria Cristina Cavallaro, il direttore generale Gruppo Morgagni Catania, Paolo Cantaro, e quello di Confindustria Dispositivi medici Fernanda Gellona, hanno discusso di conflitto di interessi, semplificazione e governance del problema insieme a Francesco Ripa di Meana, presidente di Fiaso,  Valerio Vasta di Conmed e Marco Sonsini di Telosae. Poi il procuratore aggiunto Tribunale di Roma, Paolo Ielo, la consigliere dell’Anac Nicoletta Parisi e il presidente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti di Venezia, Salvatore Pilato, hanno dibattuto attorno all’esperienza giudiziaria in campo di corruzione e al processo di passaggio dalla repressione alla prevenzione.

L’evento è stato l’occasione per presentare “Innovazione per l’Italia. Centro Studi sulla Sanità e la Pubblica Amministrazione”. Proprio alle parole del presidente Giuseppe Pecoraro è stata affidata la presentazione del centro studio. “Siamo – ha detto Pecoraro – la società civile e siamo qui per essere soggetti attivi. Vogliamo stimolare l’analisi critica e la cittadinanza attiva”


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