Savalle e il crac di Banca Etruria | Un milione e mezzo mai restituito - Live Sicilia

Savalle e il crac di Banca Etruria | Un milione e mezzo mai restituito

C'è un capitolo siciliano fra i prestiti facili erogati dall'istituto di credito toscano.

PALERMO – C’è anche un capitolo siciliano nel crac di Banca Etruria. Giovanni Savalle, a cui stato sequestrato un patrimonio stimato in 60 milioni di euro, ottenne un prestito da un milione mezzo di euro dall’istituto di credito toscano. Soldi mai più restituiti, tanto che è in corso una procedura di pignoramento per recuperare le somme.

A perorare la richiesta di Savalle, nel 2007, fu Alberto Rigotti, membro del consiglio di amministratore della banca, imprenditore trentino già alla guida del gruppo editoriale Epolis travolto dal fallimento. Anche Rigotti è finito nei guai giudiziari ad Arezzo.

Ad accendere il mutuo fu la Sicily House una delle società della galassia facente capo a Savalle. La società, tra le altre cose, costruì il campo da golf annesso al grande hotel “I giardini di Costanza” .

Savalle portò in Banca due scatole vuote e ottenne lo stesso il mutuo. Quello che emerge dalle indagini, condotte dalla Procura di Arezzo, spiegano il colonnello della finanza Francesco Mazzotta e del Ros Fabio Bottino è che Rigotti e Savalle avevano un rapporto privilegiato tale da far ottenere un finanziamento che nessuno altro avrebbe ottenuto.

Uno dei tanti prestiti facili che hanno mandato Banca Etruria in rovina e con essa gli azionisti e gli obbligazionisti che hanno perso tutto quello che avevano.


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