PALERMO – L’ordigno piazzato dal coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè ha fatto storcere il naso a più di un alleato. Soprattutto in casa “Diventerà Bellissima”. La portavoce del Movimento, l’onorevole Giusy Savarino, risponde al presidente dell’Ars e al deputato leghista Luca Sammartino. E ribadisce che Db non farà nessun passo indietro.
Onorevole, il centrodestra rischia di implodere. Come giudica l’uscita del coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè?
Le dichiarazioni di Gianfranco Miccichè risultano farneticanti. Non so se sono il frutto della cena a Vinitaly, quindi un aspetto del buon vino, o se ha perso lucidità. Di certo noi abbiamo contezza non solo dai sondaggi, che ci dicono che Musumeci è in vantaggio e in crescita, ma anche dai riscontri diretti con il presidente impegnato a girare in lungo e in largo per il territorio siciliano. Il punto è un altro.
Quale?
Probabilmente il commissario di Forza Italia è diventato un interlocutore in malafede.
Oggi anche il leghista Sammartino lancia un’accusa frontale a Musumeci. Non è che i vostri alleati si stanno compattando seriamente per scongiurare la possibilità della ricandidatura del presidente Musumeci?
Sentire Sammartino criticare Musumeci sulla coerenza fa ridere. Considerando che lui è stato eletto nel Pd, ha sostenuto il governo Crocetta ed è passato alla Lega. Basta questo. Anche Miccichè mi pare sia il leader criticato di un partito dimezzato: quindi le sue dichiarazioni non sono condivise nemmeno all’interno del suo partito. Per altro le analisi politiche di Miccichè hanno perso di intuito.
Perché?
Vorrei ricordare che nel 2012 ha fatto perdere il centrodestra e che nel 2017 ci ha trascinati in occasione delle amministrative in una campagna perdente puntando su Ferrandelli. E nell’ottobre successivo è stato l’ultimo ad aggregarsi sulla candidatura di Musumeci poi risultata vincente.
Che farete adesso? A che punto siete nelle trattative?
Noi stiamo dialogando con tutti. Musumeci continua a governare e ad aprire cantieri e a dare risposte ai siciliani. Il suo governo, nel quale è rappresentato tutto il centrodestra, continua a governare e a occuparsi di risposte concrete. Se dobbiamo parlare di coerenza allora dovremmo chiederci perché Miccichè continua a sostenere il governo con un assessore in giunta.
L’ultima nota dolente. Se salta l’accordo su Palermo è tutto a rischio?
No. Come ho ricordato, cinque anni fa ci siamo lasciati trascinare da Miccichè nella scelta di appoggiare Ferrandelli, abbiamo perso le elezioni in maniera bruciante e poco dopo abbiamo vinto le elezioni regionali compattandoci su Musumeci. E mi piace ricordare cosa ha recentemente affermato Ignazio La Russa in merito alle esternazioni di Miccichè
Prego.
Musumeci non può essere considerato perdente perché loro non lo rivoterebbero. Non è una motivazione sufficiente in una logica di centrodestra.
Però se parliamo di logica di centrodestra, voi non sembrate disponibili per senso di responsabilità a fare un passo indietro facendo ritirare Musumeci, no?
Il presidente avrebbe fatto volentieri a meno di ricandidarsi se fosse riuscito a portare avanti un’azione riformatrice piena, ma i due anni di pandemia ovviamente ci hanno costretti a lavorare sulla crisi legata al Covid e questo ha rallentato la nostra azione su alcuni aspetti. La volontà di ricandidarsi è legittima come avviene anche nel resto d’Italia in termini di sindaci e presidenti di regione.