CALTAGIRONE – Beghe, capricci e rancori. A litigare non sono gli alunni ma i dirigenti scolastici di due istituti comprensivi di Caltagirone. Arbitro senza fischietto e con i cartellini nascosti, l’Amministrazione comunale.
La bagarre
In questa bagarre dai contorni imbarazzanti a farne le spese, oggi sono nuovamente i 40 alunni della scuola dell’infanzia dell’Istituto Montessori di Caltagirone che ancora oggi senza aule non potranno iniziare il loro anno scolastico. Se tutto va bene, prima campanella “regolare” metà ottobre. Un mese dopo rispetto a tutte le altre scuole.
Le aule contese
A singolar tenzone da una parte la dirigente della Feltre – Arcoleo, Antonina Satariano, che rifiuta di cedere i locali dell’istituto San Domenico Savio ufficialmente adibiti, sebbene di recente, a laboratori di ogni genere, ma che d’altra parte attende la consegna di dieci aule ancora interessate da lavori di manutenzione in altro plesso. Dall’altra la dirigente della Montessori, Adele Puglisi, che con cinque aule in meno e dopo aver acquistato due nuovi laboratori (100 mila euro di progetti già finanziati e spesi) ha dovuto accomodare in un ampio locale di sgombero, l’aula per i bambini che necessitano di sostegno.
L’amministrazione comunale
L’amministrazione comunale chiede la restituzione dei locali della San Domenico Savio. L’Arcoleo – Da Feltre secondo l’amministrazione comunale avrebbe numerose classi vuote all’interno della sede di Viale Mario Milazzo, il numero di iscritti in questi anni sarebbe sceso tanto che uno dei piani del plesso di San Domenico Savio era già stato affidato alla Montessori di Caltagirone. Il 4 settembre con Delibera di Giunta l’amministrazione opta per l’assegnazione dei locali alla Montessori e con due diverse comunicazioni tramite Pec avrebbe chiesto prima e diffidato dopo la preside Satariano alla consegna dei locali.
Il caso e l’Avvocatura dello Stato
La prof.ssa Satariano investe però della questione il Prefetto di Catania, esponendo le proprie ragioni circa l’impossibilità di sgomberare le aule. Formalmente sono impegnate. Il Prefetto dunque richiede sia all’amministrazione comunale, sia alla dirigente della Montessori adeguati ragguagli. In attesa della sua decisione in merito, fra ordinanze, appelli ai genitori, Pec e carte bollate, la spinosa questione finisce anche all’Avvocatura dello Stato e sulla mail del Ministro all’Istruzione Lucia Azzolina.
L’attesa
A complicare il quadro a tinte fosche c’è un’altra decisione dell’amministrazione comunale: quella di non concedere alla Montessori neanche i locali contigui alla sede di Viale Autonomia dove negli anni passati era stata aperta una ludoteca comunale e dove veniva ospitata un’associazione per la terza età. Locali sufficienti per solo due aule ma attualmente inservibili perché pieni di suppellettili che andrebbero adeguatamente smaltiti.
Diritto all’istruzione
L’anno scolastico però per i piccoli alunni della materna è già slittato di un mese. Dopo aver assistito a quello che un rappresentante ha definito: “un vero e proprio mercato delle vacche con tanto di invito al trasferimento in altri istituti con sufficiente numero di aule e relativa contrattazione avvenuta all’ingresso di scuola”, i genitori degli alunni della Montessori, hanno raggiunto, nel pomeriggio di ieri, Palazzo dell’Aquila dove il sindaco Gino Ioppolo, impossibilitato ad incontrali, ha indirizzato la delegazione alla volta dell’assessore alle politiche scolastiche, l’assessore (e preside) Sabrina Mancuso.
L’incontro con l’assessore
Fra “progetti da non far sfumare e battaglie da portare a termine” l’assessore ha chiesto ai genitori di pazientare in attesa di avere nei termini di legge la possibilità di entrare in possesso delle classi contese dai due istituti. In ballo, più realisticamente, ci sono il futuro degli istituti comprensivi e le relative reggenze. In quella che appare più una guerra di potere dove a farne le spese, sino a metà ottobre, saranno però gli alunni della Montessori i cui genitori minacciano adesso denunce alla Procura della Repubblica e manifestazioni di protesta. Fra barricate sui social e pettegolezzi nei cortili, fra diritti osteggiati e negati la soluzione suggerita al termine dell’incontro con l’assessore è stata: “l’attuazione di soluzioni creative”. Rimane, a disposizione dell’istituto Montessori il parcheggio auto scoperto sul quale si affaccia un camioncino che vende panini. Dopo la didattica a distanza, quella da asporto.