Seduta lampo all'Ars: due minuti | La "lotta" per il taglio ai vitalizi - Live Sicilia

Seduta lampo all’Ars: due minuti | La “lotta” per il taglio ai vitalizi

Gli uffici di Palazzo dei Normanni bocciano la proposta del M5s. Si cerca un terzo parere. Cancelleri: "Il Cga non ci convince...".

IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
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PALERMO – Aperta alle 16 e rinviata alle 17.30. Poi riaperta alle 17.30 e chiusa immediatamente. Oggi all’Assemblea regionale siciliana la seduta è durata soltanto pochi minuti, due più o meno. Il motivo? Un lunghissimo Consiglio di presidenza il cui ultimo punto all’ordine del giorno era la proposta del Movimento 5 stelle di tagliare i vitalizi.

E sul tavolo oggi è arrivata la tanto attesa relazione tecnica degli uffici di Palazzo dei Normanni: sostanzialmente un “no”. Un parere negativo, nonostante il dato economico sia significativo: il risparmio dei tecnici è quantificato in circa 8 o 9 milioni di euro. “Il richiamo alle esigenze di contenimento della spesa e di bilancio, insieme alla mancanza del carattere di temporaneità (ovvero non essendo una misura una tantum, n.d.r.) – è scritto nelle conclusioni della nota del segretario generale dell’Ars – sembrano configurare una misura impositiva fiscale, in violazione dei principi di uguaglianza, in quanto imposta a una sola categoria di soggetti”.

“Ci aspettavamo questo no – ammette il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, che assieme a Salvatore Siragusa e Stefano Zito ha firmato la proposta di modifica al sistema dei vitalizi – gli uffici difendono l’Assemblea regionale siciliana dalla possibile pioggia di ricorsi. Abbiamo già ricevuto un documento in tal senso dall’Associazione degli ex parlamentari che si è rivolta a un noto studio legale. Ma noi non ci fermiamo”. 

Il Movimento 5 stelle, però, ha chiesto un altro parere, un terzo super partes. “Dobbiamo arrivare a un voto entro l’anno. Favorevole o contrario che sia, purché si dia una risposta ai cittadini siciliani”. Il prossimo step sarà, quindi, quello di chiedere un terzo parere. Proposta accolta dal Consiglio di Presidenza, anche se non c’è accordo sull’istituzione che deve esprimersi. I grillini hanno chiesto di rivolgersi al Consiglio di Stato, che già si è espresso – e favorevolmente – a fine luglio su richiesta della presidenza del Senato.

Ma in Sicilia il Consiglio di Stato non c’è, c’è il Consiglio di giustizia amministrativa. E a questo organo si è rivolto il Consiglio di Presidenza dell’Ars. “È stato un confronto serrato ma costruttivo e sereno – ha detto il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè al termine dei lavori -. Abbiamo discusso a lungo sulla proposta di ricalcolo dei vitalizi degli ex parlamentari ed è stato deciso di approfondire la materia, chiedendo anche un parere al Consiglio di giustizia amministrativa. Gli ex parlamentari, a loro volta, ci hanno fatto pervenire due pareri che saranno esaminati come gli altri”.

La decisione di rivolgersi al Cga non piace però al Movimento 5 stelle: “Con tutto il rispetto per l’organo – dice Cancelleri – non mi sembra sensato chiedere al lupo se si vogliono salvare le pecore”. Alcuni componenti del Cga, infatti, sono di nomina politica. Per il vicepresidente dell’Ars, quindi, “è un organo politicizzato, potrebbero addirittura doversi esprimere politici che godono o potrebbero godere del vitalizio”.

Ma c’è una mossa che potrebbe far saltare tutti i pezzi sulla scacchiera: ed è la legge di stabilità nazionale. “Il governo del Cambiamento – spiega Cancelleri – sta pensando di introdurre una norma per cui alle Regioni che non si occupano dei propri vitalizi, che non li tagliano in sostanza, verranno decurtati i trasferimenti dell’80 per cento”. Stando a quanto trapelato dal Consiglio di Presidenza, persino il segretario generale dell’Ars avrebbe ammesso: “Se costretti da una legge, ovviamente cambia tutto”. E Cancelleri incalza: “Perché dobbiamo farci imporre questa cosa da Roma invece che scriverla noi questa pagina di storia?”. 

“Sarebbe un’occasione persa per garantire maggiore giustizia sociale ai siciliani, un segno che la politica deve dare a tutti i siciliani – dice Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia -. Pare che il presidente Miccichè non sia animato dalla buona volontà di procedere al taglio. Auspico che il Consiglio di Presidenza si adegui a quanto stabilito negli ultimi mesi a Roma, prima che si verifichi l’ennesima vergogna tutta siciliana”.

Il Consiglio di Presidenza di oggi ha anche deciso come utilizzare i 100 mila euro del Fondo povertà, istituito con una quota dei risparmi provenienti dai tagli agli stipendi dei dipendenti: 80 mila euro a Biagio Conte e 20 mila euro alla mensa dei poveri del monastero di Santa Caterina, come aveva annunciato il presidente Miccichè.

Intanto, mentre in Torre Pisana si discuteva dell’opportunità o meno di tagliare i vitalizi, la seduta del Parlamento regionale è durata soltanto pochi minuti prima di essere rinviata a domani. 

E al palo è rimasta la legge sulle ex Province, in attesa da settimane del voto finale. Il disegno di legge, che è già stato discusso, dovrebbe regolare le elezioni di secondo livello per gli enti di area vasta, mettendo fine al lunghissimo periodo di commissariamento. Nel frattempo, è pronto per essere discusso il bilancio consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2017 e numerosi ddl di iniziativa parlamentare sono in attesa di essere incardinati. E, intanto, la scadenza del primo anno di legislatura si avvicina.


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