Seggi semideserti e grillini al 30 |La destra c'è, sinistra e Ap a pezzi - Live Sicilia

Seggi semideserti e grillini al 30 |La destra c’è, sinistra e Ap a pezzi

Tra astenuti ed elettori M5S, quasi 7 siciliani su 10 voltano le spalle alla politica tradizionale.

Regionali, il commento
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PALERMO – Sono solo exit poll. E i due competitor che stanno davanti sono così vicini che la prudenza è quanto mai d’obbligo. Nello Musumeci sembra in vantaggio rispetto a Giancarlo Cancelleri, ma la distanza è ridotta.

C’è però un dato da cui partire per un primo commento a caldo, anzi caldissimo, del voto siciliano. Ed è quello dell’affluenza. Il dato definitivo non è ancora arrivato, ma il totale sembra destinato ad attestarsi addirittura al di sotto del dato di cinque anni fa, con più di un siciliano su due che è rimasto a casa. Un dato emblematico della disaffezione e della sfiducia dei siciliani verso la politica. Circa 900 candidati in corsa non sono riusciti a portare al voto neanche la metà degli elettori. Da questo si dovrà partire per commentare il voto.

Altro dato che sembra fuori discussione, e che era atteso, è l’exploit della lista dei grillini. Il Movimento 5 Stelle è abbondantemente il primo partito in Sicilia e con i suoi 62 candidati se la giocherà all’ultimo voto con il centrodestra che schierava cinque liste. I grillini superano il 30 per cento, il triplo di quello che gli exit poll di La 7 attribuiscono alla lista del Pd, il doppio di Forza Italia. E questo è un dato molto significativo, che associato a quello dell’astensionismo fotografa la “ribellione” dell’elettorato verso la “vecchia” politica. Fra astenuti ed elettori 5 Stelle, si può dire che quasi sette siciliani su dieci non vanno più a votare per i partiti tradizionali, malgrado le molte liste presentate. Si prevedeva che la bassa affluenza avrebbe potuto penalizzare i grillini, gli exit poll dicono che sarebbe andata così.

Gli exit poll delle liste vanno presi probabilmente ancora più con le pinze di quelli dei candidati. Fin qui raccontano di una debacle dei “cespugli” del Partito democratico, che rischiano tutti di non superare lo sbarramento. Sarebbe uno smacco clamoroso per Angelino Alfano fallire l’obiettivo dell’ingresso all’Ars con la sua lista Alternativa Popolare. Molto ridimensionato anche il peso di Leoluca Orlando, e questo già si era visto nella fase di composizione delle liste. Stasera il sindaco non era accanto al “suo” candidato Fabrizio Micari, ma, hanno sottolineato gli inviati di La7, era a Roma per una mostra dei pupi siciliani che si inaugura domani pomeriggio. E infine il centrodestra, che un anno fa sembrava un ricordo sbiadito: l’unità ritrovata ha spinto un candidato forte come Nello Musumeci, che è vicino alla vittoria, aspettando domani.


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