I grillini sfiduciano già Crocetta | "Finora solo spot" - Live Sicilia

I grillini sfiduciano già Crocetta | “Finora solo spot”

I deputati del M5S Claudia La Rocca, Salvatore Siragusa e Giorgio Ciaccio sul palco di Villa Filippina

I deputati pentastellati incontrano gli elettori a Villa Filippina: bocciano sonoramente il primo anno di governo regionale e rivelano alcuni curiosi retroscena di questi mesi.

A Palermo il Moviday
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PALERMO – Alla vigilia del primo anniversario del governo di Rosario Crocetta il Movimento 5 Stelle ha presentato ai cittadini la mozione di sfiducia al presidente della Regione, che verrà discussa martedì all’Assemblea regionale. E’ il “Moviday”: un pomeriggio in cui i parlamentari Cinquestelle di Sala d’Ercole, Giorgio Ciaccio, Claudia La Rocca e Salvatore Siragusa, e anche qualcuno dei deputati pentastellati alla Camera, hanno fatto il punto sull’attività legislativa e risposto alle domande dei sostenitori, ma anche dei ‘semplici’ curiosi, che hanno partecipato all’iniziativa a Villa Filippina.

E quella raccontata dai deputati di Palazzo dei Normanni è, a loro dire, la cronaca di quello un fallimento annunciato. “Siamo arrivati all’Ars con uno striscione che recitava ‘In nome del popolo sovrano’ – ha detto il grillino Siragusa – e da allora ne sono successe tante di cose: hanno parlato di ‘modello Sicilia’ dicendoci che c’eravamo accordati con Crocetta, ma il modello Sicilia eravamo noi, il Movimento, che dal primo giorno abbiamo scelto di appoggiare le proposte valide”. E di occasioni per entrare in maggioranza, a sentire i Cinquestelle, ce ne sarebbero state. “Crocetta ci ha anche offerto degli assessorati in cambio del nostro sostegno”, hanno raccontato i deputati regionali del Movimento. Ma i grillini “non fanno alleanze con nessuno”, è storia vecchia. E se il famoso ‘modello Sicilia’ per un po’ ha funzionato è stato soltanto perché i primi mesi “Crocetta era più libero dai partiti che lo hanno sostenuto alle elezioni”.

Una libertà, quella del governatore, venuta meno “quando i partiti hanno presentato il conto”. Poltrone di sottogoverno, prevalentemente. Un debito che il presidente della Regione, secondo i Cinquestelle, ha pagato causando il blocco dell’attività legislativa. “Si sono fatte (ma soprattutto non fatte) leggi per accontentare una volta questo partito, una volta quest’altro. Negli ultimi mesi, poi – ha spiegato Siragusa – l’Assemblea regionale non ha approvato nemmeno una legge per non turbare gli equilibri che Crocetta si è creato in aula”. Sarebbe partita allora una politica “fatta di annunci televisivi e nomine”: come quelle all’Irsap. “Fatta esclusione per la nomina di Alfonso Cicero, che comunque è un personaggio abbastanza chiacchierato – ha continuato Siragusa, facendo un elenco delle polemiche che hanno portato alla frattura – , ma che non è stata ratificata dall’Ars, Crocetta ha nominato al cda dell’ente persone che hanno a malapena la terza media: tutta la commissione si è opposta, ma grazie all’astensione di Forzese (ex presidente della Prima commissione legislativa del parlamento regionale, ndr) quelle nomine sono passate ed è scoppiata la polemica. E’ apparso evidente che l’interesse del governatore non era quello di fare il bene dei cittadini”.

Ma ai tempi del caso Irsap ancora niente sfiducia. Una decisione presa, invece, “dopo aver assistito, per i quattro mesi estivi, ad un dibattito sul rimpasto in giunta e sui bilancini nel Partito democratico”, e davanti al silenzio del governatore che – “inizialmente entusiasta” hanno raccontato i grillini – non ha dato seguito alla richiesta del gruppo parlamentare di portare avanti cinque punti per “rimettere in moto l’economia siciliana”. La mozione, poi, è stata firmata anche dai parlamentari di un altro dei gruppi dell’opposizione, la Lista Musumeci. E qualche deputato del Pdl, nonostante la posizione ufficiale del gruppo, contraria alla sfiducia, ha annunciato che in aula voterà per far cadere il governo.

Martedì sarà il giorno della verità. “Noi voteremo la sfiducia”, hanno confermato i Cinquestelle, ma questo, quasi sicuramente, non basterà. I voti saranno troppo pochi, i grillini azzardano “una trentina”, ma “ci sono troppi deputati, anche persone perbene – ha detto Siragusa – che ad andare a casa non ci pensano nemmeno. Qualcuno è anche venuto a dirmi di avere ancora il mutuo da pagare”. E così la sfiducia verrà votata ad un anno esatto dall’elezione del presidente della Regione, una coincidenza che, però, resterà quasi certamente soltanto un atto simbolico.


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