Si pente il boss di Bagheria Zarcone | Trema Cosa nostra palermitana - Live Sicilia

Si pente il boss di Bagheria Zarcone | Trema Cosa nostra palermitana

E' stato il capo della mafia nel popoloso centro palermitano, ma i suoi contatti si estendevano fin dentro il cuore dei clan del capoluogo. Le cosche volevano rimettere la vecchia commissione provinciale di Cosa nostra.

PALERMO – Si sgretola il mandamento mafioso di Bagheria e trema tutta la Cosa nostra palermitana. Si è pentito Antonino Zarcone, che della mafia del popoloso centro in provincia di Palermo è stato il capo. I suoi contatti, però, si estendevano fin dentro il cuore dei clan del capoluogo siciliano.

Zarcone non conosce solo storie di pizzo, ma anche i segreti dei grandi affari che coinvolgevano i boss di Porta nuova che con Bagheria avevano creato un asse di ferro mettendo le mani su città e provincia. Senza l’aiuto dei bagheresi probabilmente Porta nuova non sarebbe diventato negli ultimi tempi il mandamento più potente della città. Zarcone è il quarto pentito in pochi mesi che salta il fisso a Bagheria. La sua collaborazione con la giustizia viene paragonata per spessore a quella di Sergio Flamia, un altro pezzo storico della mafia bagherese.

Dalle indagini degli ultimi tempo è emerso il tentativo delle cosche di ricreare un direttorio, una sorta di vecchia commissione provinciale di Cosa nostra che doveva fungere da vertice unitario. “A Palermo hanno ricostruito di nuovo tutto”, diceva proprio Zarcone a Flamia, dopo la sua scarcerazione, alludendo proprio alla nascita della nuova Cupola. L’ultima mappa del potere tracciata dai carabinieri del comando provinciale e del Nucleo investigativo di Palermo piazzava al vertice i nomi dei boss storici che da sempre hanno retto il feudo mafioso che è stato a lungo rifugio del padrino Bernardo Provenzano. Nicolò Greco, fratello dell’ergastolano Leonardo, Giuseppe Di Fiore che altri pentiti chiamano “la testa dell’acqua”, e Carlo Guttadauro, cognato del boss latitante Matteo Messina Denaro e fratello del medico, Giuseppe, che per anni ha retto la cosca di Brancaccio.

Bagheria, Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia e Casteldaccia: Zarcone conosce ogni movimento di un’enorme fetta di provincia. Una pista investigativa porta, però, agli affari dei boss discussi nel corso di alcuni summit a cui Zarcone ha partecipato in prima persona.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI