Siccità, razionamento, marcia indietro. Palermo, ecco la 'guerra dell'acqua'

Siccità, razionamento, marcia indietro. Palermo, ecco la ‘guerra dell’acqua’

La polemica sulla nota dell'Amap. Si apre un altro fronte

A Palermo scoppia la ‘guerra dell’acqua’. Il Comune da una parte, la Regione dall’altra. Una netta linea di divisione che parte da un fatto drammatico, come la siccità, e approda allo scenario politico.

Tutto comincia il sedici luglio, un caldissimo martedì, con una comunicazione dell’Amap, l’azienda partecipata che gestisce il servizio di approvvigionamento idrico a Palermo e in cinquanta comuni della provincia.

“Scatterà lunedì 22 luglio il piano di razionamento dell’acqua predisposto da Amap. Una misura d’emergenza – ecco il lancio d’agenzia che ha ‘terremotato’ il pomeriggio dei palermitani – che si rende necessaria per garantire non soltanto il presente ma anche il futuro del servizio di erogazione idrica a Palermo”. Bisogna preservare le risorse, in sintesi.

E venne la pioggia, purtroppo soltanto metaforica. Ieri, in un caldo mercoledì, le reazioni a cascata non sono mancate.

Interviene Salvo Cocina, capo della Protezione civile e responsabile della cabina di regia per l’emergenza: “La decisione di Amap di avviare un piano di razionamento dell’acqua a Palermo sorprende per i tempi, il metodo e il merito seguiti”.

Una presa di posizione avallata ai massimi livelli, da una dichiarazione del presidente della Regione, Renato Schifani: “L’Amap avrebbe dovuto adottare un approccio più collaborativo, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali nella ricerca di soluzioni alternative e più articolate”.

Infine, l’affondo del governatore: “Pertanto, chiediamo che Amap ritiri il provvedimento sottoponendolo preventivamente alla cabina di regia in modo da garantire una gestione più concertata e partecipativa, e che, nel contempo, il sindaco di Palermo valuti l’ipotesi di procedere alla sostituzione dell’amministratore delegato dell’Azienda, tra l’altro già scaduto”. Una specie di cannonata.

Che porta l’Amap ad aprire alla retromarcia. Dichiara l’amministratore unico, Alessandro Di Martino: “Il piano, già introdotto alle competenti autorità e discusso con il Comune di Palermo, verrà sottoposto alla cabina di regia in modo tale da accettare ogni suggerimento o correzione con l’unico obiettivo di garantire il servizio idrico ai cittadini anche nel prossimo futuro”.

In serata, la nota conclusiva del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, di cui riportiamo il passaggio finale: “A questo punto, è opportuno che il piano venga riportato al tavolo di concertazione regionale e sarà in questo contesto che dovranno eventualmente essere condivisi passaggi, tempi e modalità attuative della proposta di Amap”.

Un altro fronte della sfida politica – direbbe qualcuno – che, dal Teatro Massimo alla Gesap, sta contrapponendo Schifani e Lagalla. I soliti sussurri maligni…


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