Sicilia, batosta per il governo Musumeci: l'Europa boccia il piano rifiuti

Batosta per il governo Musumeci: l’Europa “boccia” il piano rifiuti

La Commissione europea lo ha giudicato "non conforme"

PALERMO – “Non conforme”. La Commissione europea “boccia” il piano dei rifiuti del governo Musumeci. Una batosta che mette a rischio i finanziamenti per la costruzione degli impianti di trattamento. Termovalorizzatori, compresi. La Regione ha i giorni, anzi le ore contate per rimediare. Altrimenti resterà a bocca asciutta.

Ad annunciare la bocciatura sono i deputati del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino e Ketty Damante: “A rischio ci sono 35 milioni di euro. Lo avevamo detto già all’indomani della pubblicazione in Gazzetta ufficiale che il programma di Musumeci sui rifiuti, faceva acqua da tutte la parti”.

Risposte entro il 10 giugno

La Regione dovrà dare risposte “possibilmente” entro il 10 giugno. Ed è nell’avverbio “possibilmente” che si gioca la partita. Il termine non è perentorio. Dalla Regione si dicono pronti a sconfessare i deputati, parlano di normale interlocuzione con il ministero, di dialogo che va avanti da tempo e che nulla cambia. Insomma, tutto si risolverà. L’assessore Daniela Baglieri spiega che il “piano non è stato bocciato”.

Una cosa è certa: il piano così come è stato approvato e pubblicato in gazzetta ufficiale fra marzo e aprile dell’anno scorso non va.

Cosa disse Musumeci

“Adesso la Regione – era stato il commento del presidente Nello Musumeci- al pari di tutte le altre, potrà ancor più agevolmente accedere a tutte quelle risorse comunitarie, fondamentali per lo sviluppo delle infrastrutture del settore. È stata una procedura che abbiamo portato avanti con fatica, assieme all’assessore tecnico Alberto Pierobon. La fase successiva, altrettanto delicata e complessa, è adesso affidata al neo assessore Daniela Baglieri, sempre secondo le linee che il mio governo ha indicato sin dall’inizio”.

Una fatica che non è bastata a convincere della bontà del lavoro i commissari europei e che, soprattutto, potrebbe non bastare ad aprire i rubinetti dei fondi previsti dalla programmazione 2021-2027. Il ministero della Transizione ecologica con una nota inviata nei giorni scorsi detta alla Regione dei tempi strettissimi. “Possibilmente entro il 10 giugno” serve un cronoprogramma per superare le criticità. Come scrivono dal ministero serve una “revisione profonda”.

I punti critici del piano rifiuti

“Il Piano – si legge nella nota della Commissione – non è conforme alla Direttiva quadro sui rifiuti, perché “mancano informazioni sufficienti sul tipo, la quantità e la fonte dei rifiuti prodotti sul territorio e una valutazione dello sviluppo dei flussi di rifiuti in futuro”.

Ed ancora “manca una descrizione chiara e dettagliata delle misure previste (compreso il piano di azione, il calendario, le responsabilità) per conseguire gli obiettivi” e il piano “non stima i costi futuri per il sistema dei gestioni dei rifiuti previsto”.

Del piano rifiuti fa parte la costruzione di due termovalorizzatori in Sicilia. Lo scorso aprile dei sette progetti presentati ne sono stati scelti due. Il primo prevede la realizzazione di un impianto a Gela: costerà 647 milioni. Il secondo è previsto a Pantano D’Arci ed è previsto un costo di 400 milioni circa.

Il prossimo step è un nuovo bando con cui la Regione chiederà la disponibilità a realizzare in due progetti al prezzo più basso dando la priorità alle aziende che li hanno già presentati. Era stata annunciata come una svolta per una terra martoriata dall’emergenza continua. Ora il piano rischia di impantanarsi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI