Sicilia, la Grande Amarezza: chi vincerà il premio del Palazzo?

Sicilia, la Grande Amarezza: chi vincerà il premio del Palazzo?

Le mosse dei partiti anche alla luce degli sviluppi romani.
IL GIOCO SI SPOSTA A PALERMO
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La musica è finita e gli amici restano perplessi. Ovvero, tutti quelli che speravano di potere prenotare una vacanza romana – nel senso della bellezza, non perché siano i suddetti ‘vacanzieri’, chi potrebbe pensarlo? – con vista su un sottosegretariato e che sono rimasti a bocca asciutta. La musica del governo Meloni non cambia: la Sicilia non conta nulla. Il bottino è quello di un eremita a dieta. Un solo sottosegretario, nella persona di Matilde Siracusano, tanti saluti e grazie.

Povera Sicilia – verrebbe da scrivere con un soprassalto di retorica – mortificata già durante le elezioni dalla polemica sui cosiddetti ‘paracadutati’. Quelli per cui Noto potrebbe essere tranquillamente sull’Himalaya. Ma forse la verità è più agra: ci meritiamo quello che (non) abbiamo.

Tuttavia, il discorso è concreto, non metaforico. Subito smaltita la Grande Amarezza, i papabili, i nominabili, gli eleggibili (insomma, come volete), già distolgono lo sguardo dall’illusione di Roma e lo puntano su Palermo, perché è quaggiù che si combatterà l’ultima battaglia delle poltrone. E saranno sfide condizionate, anche, dalle mosse nazionali.

Ne citiamo due su tutte: la presidenza dell’Ars e l’assessorato alla Sanità. La prima è, nella logica delle cose, un orizzonte dei meloniani. E Gianfranco Miccichè? Tramontata, come pare, ogni ipotesi di strapuntino sul Tevere non è inverosimile immaginare più di un desiderio ricamato intorno alla carica. Lo sosterrebbe Cateno De Luca, al momento convalescente (auguri di pronta ripresa). E lui, Miccichè, si è sempre dimostrato un nocchiero esperto in navigazioni date, inizialmente, per impossibili.

E c’è poi la poltrona assessoriale di piazza Ziino che fa gola a molti, a cominciare dai forzisti. Il presidente Schifani, in una chiacchierata con LiveSicilia.it, è stato tranciante: “Ci vuole una persona che conosca profondamente quel mondo e i suoi problemi. Nei prossimi giorni la rosa di nomi su cui sto ragionando si restringerà ulteriormente e ci sarà un nome”. Francesco Cascio, escluso da tutto, ci spera. Altri, parimenti interessati, stanno interpretando le parole del governatore con la massima cura, in attesa che il mistero sia risolto. (Roberto Puglisi)


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