Sicilia, la Corte dei conti stoppa il contratto dei Regionali

La Corte dei conti stoppa il contratto dei Regionali, slittano gli aumenti

Commenti

    L’ARAN ha un solo compito, negoziare per conto del governo regionale, con i sindacati, il contratto dei regionali. Null’altro. Sono talmente scarsi che riescono a farselo impugnare. Desidererei sapere il compenso di ciascuno dei componenti, così, per curiosità.

    Soprattutto aumentate le pensioni dei regionali.

    Non comprendo l’osservazione. A beneficio di quanti scrivono sulla base delle proprie opinioni senza alcun fondamento, oppure in virtù di un discutibile risentimento riconducibile alla stizza e all’invidia per non essere pubblico dipendente, mi pare doveroso evidenziare che il rinnovo contrattuale impugnato fa riferimento ad un contratto già scaduto da tre anni, le cui somme riportate dal quotidiano sono considerate al lordo di tasse, imposte e trattenute e a cui bisogna anche decurtare le somme relative alla “vacanza contrattuale” del triennio 2019-2021 e, pertanto, si discute di pochissime decine di euro al netto. Ciò detto, è ovvio che come in tutte le attività lavorative del mondo, tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato, vi sono lavoratori capaci, professionalmente validi e che si impegnano oltre ogni ragionevole aspettativa, così come ci sono lavoratori infedeli, incapaci, svogliati e negligenti e per i quali auspico interventi degli organismi di competenza, anche con soluzioni drastiche, nel rispetto di quanto previsto dalla legge. A scanso di equivoci, la dicitura “…soprattutto aumentate le pensioni dei regionali…” è un’affermazione grave, infondata, falsa e tendenziosa, nonché con l’unico scopo di inasprire inutili ed insensati risentimenti dei cittadini nei confronti di una categoria di lavoratori, anzi, nel merito, di ex lavoratori: come in tutti i casi di cittadini italiani che maturano il diritto al pensionamento, tra l’altro, come è giusto che sia, nel rispetto ed osservando le leggi dello Stato (e non proprie norme, come alcuni erroneamente ritengono), il cittadino ex dipendente della Regione Siciliana che va in pensione percepisce l’emolumento in virtù dei versamenti contributivi maturati nel corso della sua attività lavorativa, sempre nel rispetto della legge dello Stato italiano, e non, come erroneamente si continua ad asserire, secondo criteri creati ad hoc; gli “aumenti” cui fa riferimento il commento sono assolutamente una invenzione di chi lo ha scritto, sono una falsità: infatti, come per tutti i cittadini dello Stato italiano, eventuali aumenti della pensione vengono effettuati in maniera “automatica” secondo gli indici del costo della vita, come avviene per qualunque pensionato dello Stato italiano, ex dipendente di qualunque amministrazione pubblica o ex dipendente del settore privato e/o ex lavoratore autonomo: per gli ex dipendenti della Regione siciliana, ora in pensione, non esiste alcun rinnovo contrattuale, come è giusto che sia, nel rispetto della legge: chi afferma il contrario, dichiara il falso e se ne assume ogni responsabilità.

    Vergogna davvero. Un contratto scaduto da anni, stipendi , nonostante quel che si favoleggia, di gran lunga inferiori agli impiegati statali: chi tutela i nostri interessi? Un sindacato ed una classe politica penosi. Chinparla senza sapere, si informi prima!

    Scusa collega, ho difficoltà a comprendere la “colpa” del sindacato in merito a questa squallida vicenda che riguarda esclusivamente l’inadeguatezza della politica regionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI