PALERMO – L’appuntamento è fissato per le 16, a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Il governatore Renato Schifani riunisce i partiti di maggioranza alla vigilia dell’esordio in aula all’Ars della manovrina. Il ddl variazioni di bilancio sarà incardinato martedì ma l’esame del testo entrerà nel vivo dalla settimana successiva.
Manovrina, si apre alle proposte del centrodestra
Schifani, però – dopo avere riscontrato il rispetto della disciplina di coalizione nel corso dei lavori della commissione Bilancio, dove gli emendamenti del centrodestra sono stati ritirati su pressing del governo – ha deciso di riunire la maggioranza per aprire il capitolo delle proposte parlamentari aggiuntive al testo base. Le tensioni non sono mancate a palazzo dei Normanni e così Schifani intende stringere le viti prima del ‘battesimo’ a Sala d’Ercole del ddl Variazioni di bilancio.

Il budget per le idee dei partiti di centrodestra
Il governatore oggi confermerà che non c’è alcuna possibilità di inserire contributi di piccolo cabotaggio nel ddl Variazioni di bilancio ma che la porta è aperta a proposte che rappresentino “un salto di qualità” e che siano “di ampio respiro”. Il budget è di circa 25 milioni di euro, che si aggiungono ai 50 che finanziano le norme già presenti nel testo. Cifra figlia della mancata attuazione della legge che puntava a favorire le assunzioni nelle imprese.
Schifani e l’investitura di Tajani
Il governatore, intanto, arriva rafforzato al confronto con gli alleati, forte anche delle parole del leader di Forza Italia Antonio Tajani che a Noto ha giocato a carte scoperte con gli altri partiti della coalizione. “Sarà Schifani il nostro candidato, sarà lui il prossimo presidente della Sicilia”, le sue parole. “Il nostro è un progetto che va al di là di questo quinquennio, ma naturalmente non sono solo io a decidere – ha risposto il diretto interessato -. Ringrazio il presidente Tajani, siamo pronti a continuare”.