Cinema hard trasformato in bordello |Arcigay: "Tabù solo italiani" - Live Sicilia

Cinema hard trasformato in bordello |Arcigay: “Tabù solo italiani”

Sono tre gli arresti nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla magistratura milanese su alcune sale cinematografiche in tutta Italia. A finire in manette tre catanesi, anche se uno di loro vive in Lombardia da tempo. Il commento di Giovanni Caloggero, presidente di Arcigay: "Se ci sono minori è giusto tutelarli, ma basta essere ipocriti".

I sigilli al cinema Sarah

CATANIA – Lo sapevano in tanti che lì, nel buio della sala di quel cinema in via Di Sangiuliano, si potevano consumare veloci rapporti sessuali pagando il solo prezzo del biglietto. C’è anche il cinema Sarah di Catania tra i sei, sparsi in tutta Italia, sequestrati dalla magistratura perché trasformati in bordelli per rapporti omosessuali. Un trend che i cinema erotici hanno preso già da qualche tempo: basta scorrere le chat e i siti di annunci di incontri su internet per rendersi conto di quanto il buio di un cinema porno sia considerato l’atmosfera migliore per consumare incontri sessuali occasionali. Un trend che oggi è stato scoperchiato dalla Procura milanese.

L’ordinanza di sequestro è partita infatti dal gip della città ambrosiana, Annamaria Zamagni, su richiesta del Pm Ester Nocera, a seguito delle indagine della polizia locale di Milano. L’operazione ha portato a tre arresti – Salvatore Diliberto e Santo Lanzafame, di Catania e Salvatore Germanà, catanese ma residente in Lombardia da 30 anni – e a 20 indagati, ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini e che ora dovranno difendersi dall’accusa di aver concesso “le sale cinematografiche con il solo scopo di permettere che all’interno si svolgessero prestazioni sessuali a pagamento offerte da persone di sesso maschile (omosessuali, transessuali, ragazzi di giovane età anche minorenni) a uomini ivi presenti”.

<p>Uno dei tanti annunci su internet </p>

Clienti che, si legge ancora nell’imputazione, ”con il pretesto della visione cinematografica, potevano usufruire di tali prestazioni pagando il solo biglietto per la visione del film e permanere ininterrottamente nella sala”. I gestori dei cinema, scrive ancora il pm Ester Nocera, si garantivano così ”il guadagno non in ragione della visione del film, peraltro spezzoni di film senza alcuna trama oppure ripetuti senza soluzione di continuità, ma della frequentazione di uomini dediti alla prostituzione e uomini in cerca di tali prestazioni”. Al centro dell’inchiesta ci sono i reati di favoreggiamento della prostituzione anche minorile e di associazione per delinquere.

“Se ci sono minori non è accettabile ed è giusto agire per tutelarli in tutti i modi -afferma Giovanni Caloggero, presidente di Arcigay Catania – ma bisogna smettere di essere ipocriti e bacchettoni: scambiare sesso in un luogo chiuso non è certo un tabù negli altri Paesi europei e non è sicuramente una prerogativa degli omosessuali. Ci sono tanti locali di scambisti – incalza – ma solo in Italia si trova questo sistema che noi vorremmo fosse abolito”.

Intanto domani, si procederà con gli interrogatori. “Domattina si terrà l’interrogatorio di garanzia – afferma a LivesiciliaCatania Giuseppe Napoli, difensore di Diliberto insieme al figlio Daniele – che verrà effettuato per rogatoria a Catania da parte del Gip Loredana Pezzino”. E, sempre domani, verrà sentito anche Lanzafame, 71 anni, assistito dall’avvocato Enzo Mellia e ricoverato attualmente all’ospedale Garibaldi di Catania per un malore di carattere cardiaco. Germanà, invece, arrestato in Lombardia, sembra abbia scelto un legale del posto.

Quello che è certo è che una delle ultime sale a luci rosse rimaste in città – ne resta una sola, il Fiamma, poco distante da quella sequestrata – chiude quindi i battenti, almeno per il momento, e non sotto i colpi di internet, che ha reso la pornografia accessibile a tutti, ma sotto i colpi delle toghe di Milano, che hanno messo i sigilli al cinema di via di Sangiuliano. Pur trattandosi di un cinema hard, con l’operazione della Procura milanese Catania perde un’altra storica sala cinematografica che, come del resto le altre in città, aveva avuto il suo exploit negli anni Ottanta quando la società iniziò ad aprirsi alle pellicole erotiche che, sottratte alla censura, divennero ben presto “beni di consumo” per la gente, non solo per omosessuali, ma per single e addirittura coppie.

 


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