Sindaco e per 4 volte deputato | Chi è Caputo, leghista di Sicilia - Live Sicilia

Sindaco e per 4 volte deputato | Chi è Caputo, leghista di Sicilia

Fu il primo politico siciliano a dovere abbandonare la carica per via della legge Severino.

L'ex parlamentare finito ai domiciliari
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PALERMO – La parola ‘fine’ sulla sua esperienza da deputato all’Assemblea regionale siciliana calò nel gennaio 2015, quando la prima sezione civile della Corte d’appello di Palermo confermò la sua decadenza da Sala d’Ercole respingendo definitivamente il ricorso contro la decisione della commissione Verifica poteri di Palazzo dei Normanni. Per Salvino Caputo – avvocato penalista, esponente della destra palermitana che per quattro legislature aveva preso posto fra i banchi di Sala d’Ercole con le sigle di An e Pdl -, oggi indagato per voto di scambio, fu la fine di un’era iniziata nel 1996: diventò così il primo politico siciliano a dover abbandonare il proprio scranno in virtù del decreto Severino, che prevede la decadenza dei parlamentari condannati.

Nel giugno 2013 Caputo, che per due volte ha ricoperto la carica di sindaco di Monreale, fu costretto a fare le valigie da Sala d’Ercole dopo che nei suoi confronti diventò definitiva una condanna a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio: cercò di fare annullare alcune multe quando era sindaco della cittadina normanna. All’ex parlamentare, oggi nelle file di ‘Noi con Salvini’ e nominato coordinatore di Palermo nel febbraio 2017 al posto di Francesco Vozza, subentrò il deputato Pietro Alongi. La commissione Verifica dei poteri di Palazzo dei Normanni, presieduta in quel tempo da Giovanni Ardizzone, sancì infatti la decadenza di Caputo che però fece ricorso sostenendo che il decreto fosse illegittimo sotto diversi punti di vista: prima di tutto per la retroattività della norma, intervenuta con una sanzione che non era prevista al momento in cui era stato commesso il reato.

La Corte d’appello, però, ritenne infondata la questione. Respinta anche la tesi della difesa secondo cui c’era un precedente in favore di Caputo ed era l’annullamento da parte del Tar della Campania della decadenza del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “I due casi sono nettamente diversi anche perché nell’ipotesi del Caputo – scrissero i giudici nella motivazione – si discute di una sentenza di condanna definitiva, mentre nell’ipotesi di interesse in Campania si è discusso di un provvedimento di sospensione adottato a seguito e per effetto di una condanna penale non definitiva”. Fin qui la vicenda che lo costrinse ad abbandonare la carica di deputato regionale, oggi l’arresto con l’accusa di voto di scambio.


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