Siriana muore sul barcone |Al via l'incidente probatorio - Live Sicilia

Siriana muore sul barcone |Al via l’incidente probatorio

Indagati quattro egiziani, di cui uno minore. Saranno ascoltati sei migranti arrivati a Catania lo scorso 25 giugno con una nave battente bandiera svedese.

la traversata
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CATANIA – Aveva il diabete e la lunga traversata fatta di stenti e denutrizione sarebbe stata fatale per Bashtawi Muyasar, la 61enne arrivata senza vita a Catania lo scorso 25 giugno. Il cadavere è arrivato al porto di Catania davanti agli occhi degli operatori, dei poliziotti e dei sanitari che ormai da oltre due anni vivono e affrontano l’emergenza immigrazione a Catania. Occhi che, purtroppo, sono abituati alla morte. Secondo la ricostruzione dei pm Enzo Serpotta e Monia Di Mauro, che hanno coordinato le indagini, la condotta “gravemente imprudente” degli scafisti avrebbe contribuito a cagionare la morte della donna. Sono accusati anche di omicidio colposo (ma per questa imputazione sono  denunciati in stato di libertà) i tre egiziani fermati dalla polizia dopo lo sbarco, in quanto ritenuti membri dell’equipaggio del barcone e anche legati al gruppo criminale che ha organizzato il “viaggio della speranza”. Coinvolto anche un minorenne, per cui procede la magistratura di via Franchetti.

Lo sbarco del 25 giugno

Mohumoud Ahmad Hossan Ali, 43 anni, è ritenuto il comandante, Ahmad Ramadan Mohammad Hassan, 25 anni, è indicato dagli investigatori come l’assistente del comandante, e Ibrahim Mohammed Ahmad Ali, 24 anni, invece sarebbe stato l’addetto alla manutenzione e alla distribuzione dei viveri. Al vertice dell’organizzazione transanazionale di trafficanti di esseri umani ci sarebbe il siriano Abu Hamada. A bordo del peschereccio di appena 15 metri viaggiavano 277 persone salvate da una nave del dispositivo Triton.

Gli inquirenti parlando di “trattamenti disumani” da parte degli indagati: come la privazione di viveri e acqua potabile. I tre egiziani, difesi dall’avvocato Nicola Barbera, respingono le accuse: sarebbero anche loro migranti che hanno pagato per poter raggiungere l’Italia. Il fatto di mettersi al timone o distribuire il cibo agli altri era solo un modo per ottenere uno “sconto nel biglietto”. Insomma, disperati “sfruttati” anche loro.

L’incidente probatorio si terrà davanti al Gip Francesca Cercone domani. Saranno ascoltati sei siriani assistiti legalmente dall’avvocato Salvatore Burzillà: Refaia Abdul Rahman, Zirki Mazen, Al Nashi Khaled, Al Nashi Karam, Al Masry Ayaman e Jabr Caled racconteranno cosa è accaduto durante la traversata. Testimonianze che grazie allo strumento dell’incidente probatorio potranno essere utilizzate come fonte di prova durante il processo.


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