Recuperati scalatori bloccati |sulle montagne di Caltavuturo - Live Sicilia

Recuperati scalatori bloccati |sulle montagne di Caltavuturo

Soccorso alpino, recuperati scalatori bloccati sulle montagne di Caltavuturo

Due rocciatori maltesi, bloccati sulla Rocca di Sciara, sopra Caltavuturo (Palermo), ad un'altezza di circa 160 metri, sono stati portati in salvo questa mattina.

soccorso alpino
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CALTAVUTURO (PALERMO) – Si sono concluse stamattina alle 6, dopo sette ore di lavoro, le operazioni per portare in salvo i due rocciatori maltesi bloccati in parete sulla Rocca di Sciara, sopra Caltavuturo (Palermo), ad un’altezza di circa 160 metri. K. B., 23 anni, e W.H., 24 anni, entrambi studenti universitari, erano stanchi e infreddoliti ma sani quando sono stati riportati a terra.

All’operazione hanno preso parte quindici tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico partite da Palermo, una squadra del Nucleo soccorso montano del Corpo forestale e i carabinieri della locale stazione. L’intervento si presentava difficile perché in una zona impervia, al buio e con un peggioramento delle condizioni metereologiche in corso. I due climbers stavano arrampicando su una “via” di nove tiri (ogni tiro, una tappa della scalata, è lungo circa 20 metri) per un dislivello di 250 metri metri quando, giunti nel pomeriggio inoltrato al settimo tiro, si sono resi conto di essere fuori strada e non sono stati più in grado di procedere verso l’alto o scendere alla base della parete. A questo punto sono riusciti a contattare un amico di Caltavuturo che, a sua volta, ha allertato il Soccorso alpino. I tecnici del Cnsas, arrivati alle 23 sul posto, hanno raggiunto la vetta della Rocca approntando una “base”. Poi hanno calato in parete con una corda uno specialista che ha raggiunto i due maltesi. A questo punto è cominciata la parte di recupero: i rocciatori sono stati imbracati e calati lentamente a terra. I due, con una modesta esperienza di arrampicata, erano in vacanza nel Palernitano e ieri avevano deciso di affrontare una “via” di difficoltà media dopo aver chiesto informazioni ad un giovane del luogo. Poi la disavventura, resa ancora più problematica dalla pioggia e dalla nebbia, oltre che dalla temperatura che durante la notte si è abbassata notevolmente.


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