Vivere lontani da Palermo dopo esserci nati e cresciuti per 23 anni non è, contrariamente a ciò che si potrebbe credere, la scelta più difficile. O meglio all’inizio lo è, perché si vive inevitabilmente il taglio del cordone ombelicale e la separazione dai propri affetti. Ma poi con gli anni e con la nascita dei figli tutto cambia. Nel mio caso sono stati proprio loro, i miei 4 figli, a farmi trovare la serenità di una scelta ragionata, dopo anni di sensi di colpa e di un’indecisione culminata in un ritorno alla terra natia (ma durato solo 9 mesi)
E cosi adesso ho rielaborato il “lutto” e posso dire di essere felice della mia vita in Francia. Non volevo che i miei figli si accontentassero. Volevo fornire loro più strumenti possibile per aiutarli a spiccare il volo, ma soprattutto volevo vivere in un posto in cui i valori che mi sforzo di insegnare loro fossero tangibili. Non voglio assolutamente osannare il posto in cui abito, ma devo ahimè ammettere che il rispetto per il prossimo e per la cosa pubblica che c’è là noi ce lo sogniamo.
Passeggiavo alla Favorita e mi dannavo pensando che in qualunque città della Francia diventerebbe l’ottava meraviglia del mondo e noi invece non ci indigniamo neanche nel vederla in questo stato di abbandono e diventiamo così complici della sua degradazione. Quando capiremo che non si puo vivere di rendita per sempre? In realtà dopo tutti questi anni passati fuori la rabbia aumenta invece di diminuire, una rabbia dovuta a questa mentalità fossilizzata che non vuole cambiare, eh già, ognuno per sé e Dio per tutti……
Fortunatamente esiste un buon numero di persone che non si arrende a questo stato di cose e ha la forza (che forse noi che andiamo via non abbiamo) di battersi giorno dopo giorno e lottare per i valori in cui crede e a queste persone, che si riconosceranno leggendo, va tutta la mia stima e il mio ringraziamento perché è grazie a loro se, in fondo, amo ancora la mia terra.
*Assistente di volo
