Sospeso dal lavoro, si uccide | I colleghi: "Noi siamo vittime" - Live Sicilia

Sospeso dal lavoro, si uccide | I colleghi: “Noi siamo vittime”

La tragedia di un operaio a Ognina
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“Aveva paura di perdere il lavoro, un’altra volta, e di ricadere in quello che era stato uno dei periodi più brutti della sua vita”. E’ così che un familiare spiega il suicidio di un operaio di un’impresa di pulizie di Catania, Antonino Lanza, 50 anni. L’uomo si è tolto la vita stamattina, lanciandosi nella tromba delle scale della sua azienda, la Pubbliservizi, sul lungomare Ognina. Aveva appena ricevuto un provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio. La concitazione del tentativo di soccorrerlo, poi la disperazione, non hanno impedito d’inquadrare la vicenda. Familiari e colleghi l’hanno detto subito: “Non poteva reggere l’idea di restare senza lavoro una seconda volta”. Lanza era sposato, padre di quattro figli e già nonno. Il provvedimento è stato assunto nell’ambito di un’indagine interna all’azienda per il furto di un mezzo di trasporto, che risale ai giorni scorsi.

“Non avrebbe messo a rischio il lavoro, per nessun motivo” assicura però il parente, mentre aspetta la restituzione della salma davanti l’obitorio dell’ospedale Cannizzaro e spiega come fosse stato assunto da un anno e mezzo dalla Pubbliservizi, un’azienda che gestisce la pulizia delle scuole per conto della Provincia di Catania. “Era una persona d’oro – aggiunge il familiare – che pensava alla sua famiglia. Era rimasto segnato dalla prima perdita del lavoro, dalla Cesame, azienda in passato leader nel settore dei sanitari, poi fallita. Gli era toccato un lungo periodo di mobilità e di disoccupazione. Non aveva superato lo shock”. Soccorso da personale del 118, stamattina l’uomo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Cannizzaro, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso e avvertire i congiunti. “Siamo vittime e non carnefici” si difendono i colleghi dell’operaio, commossi davanti all’obitorio della struttura sanitaria. “Da tempo – riferiscono – abbiamo chiesto all’azienda di potenziare i sistemi di sicurezza, ma questo non é avvenuto. Non vorremmo che con i provvedimenti nei confronti dei colleghi si cerchino dei capri espiatori. Sarebbe come subire la beffa dopo il danno, un danno, in questo caso veramente atroce”. Solidarietà ai parenti per il decesso intanto è giunta dal presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione. “Sono profondamente addolorato – afferma – ed esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio a tutti i familiari”.

(Fonte ANSA)


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