Sospetto 'parentopoli' al Cas, concorsi sospesi: "Nessun illecito"

Sospetto ‘parentopoli’ al Cas, concorsi sospesi: “Nessun illecito”

I sindacati chiedono chiarimenti e il presidente blocca le selezioni

MESSINA – Una segnalazione e scatta la sospensione per un mese delle selezioni al Consorzio autostrade siciliane. Il sospetto è che tra le pieghe dei bandi si siano ritagliate condizioni di favore per parenti di dipendenti. Per questa ragione il neo presidente Filippo Nasca ha deciso di bloccare tutto e verificare. Cautela necessaria, soprattutto dopo lo scandalo che ha travolto un dipendente in pensione (Gaspare Sceusa) e tre imprenditori (Francesco Duca, Giuseppe Trifilò, Pietro Rampino) per l’appalto milionario per la fornitura di dispositivi antincendio nelle gallerie delle autostrade gestite dal Cas (A18 Messina – Catania e A20 Messina – Palermo).

Nasca (Cas): “Nessun illecito è stato finora accertato”

Questa volta in ballo non ci sono soldi ma posti di lavoro per tecnici e amministrativi. “Nessun illecito è stato finora accertato”, tiene a precisare Nasca, il quale aggiunge che i casi sospetti al vaglio dei nuovi vertici del Cas “sono, al momento, tra cinque e dieci”. Si tratta quindi di vincitori di concorsi o idonei di alcune prove espletate con rapporti di parentela con dipendenti in servizi o altro personale utilizzato dallo stesso ente regionale. Bisognerà ora capire come sono stati strutturati i bandi, se è stata consentita un’ampia partecipazione o se sono stati invece ritagliati ad hoc per favorire l’ingresso di candidati che avevano legami di parentela con i dipendenti.

“Ho messo in moto un meccanismo di verifica amministrava”

“Ho messo in moto un meccanismo di verifica amministrava e di analisi”, aggiunge il presidente del Cas. “Nessun illecito – sottolinea ancora Nasca – perché anche i parenti dei dipendenti possono partecipare ai concorsi”. Motivo per cui “al momento – continua – confermo piena fiducia sia nelle commissioni di concorso che si stanno occupando delle procedure, sia nel personale dell’ente che si occupa in via amministrativa dei concorsi. Tuttavia, per ovvie ragioni di trasparenza, appare necessario verificare questa anomalia, prima di concludere le procedure di reclutamento”. 

I sindacati: “Avevamo già chiesto la revoca dei bandi”

A chiedere già lo scorso novembre la revoca dei bandi ci hanno pensato Carmelo Garufi e  Michele Barresi, rispettivamente segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina: “I bandi – spiegano i due sindacalisti – prevedevano assunzioni di qualifiche professionali inesistenti  nel contratto nazionale  applicato ai dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane, nota a cui il Cas fece seguire una prima sospensione delle prove scritte per poi riprendere le selezioni”. Ciò nonostante, “condividiamo il provvedimento del presidente del Cas Filippo Nasca – aggiungono Garufi e Barresi – con cui si è disposta la sospensione temporanea in auto tutela dei concorsi per la ricerca di personale amministrativo dell’ente ove questa sia funzionale a fugare eventuali dubbi di regolarità e soprattutto verificare se i bandi abbiano avuto la dovuta evidenza pubblica al fine di garantire la libera partecipazione ai candidati interessati”.

Il vertice all’Assessorato Trasporti

Per i sindacati ben vengano i controlli, insomma. Ma attenzione a non alimentare polemiche. “Si deve fare chiarezza il prima possibile senza incriminare l’ente e i dipendenti”. Intanto per giovedì prossimo è previsto un vertice anche in Regione, all’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità a Palermo per fare chiarezza sulla vicenda: “Daremo all’assessore un’ampia informativa sulla base di elementi emersi fino a questo momento e che sono già a nostra disposizione”, conclude Nasca.


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