Staccano la luce, poi scatta la rapina | Ecco come difendersi - Live Sicilia

Staccano la luce, poi scatta la rapina | Ecco come difendersi

Numerosi i colpi messi a segno dalla banda che stacca la corrente elettrica dal contatore centrale e attende che la vittima esca da casa per riattaccarla. Un'escalation di rapine di fronte alla quale la polizia invita i cittadini a prendere precauzioni.

PALERMO – E’ una tecnica studiata fino all’ultimo dettaglio, che prevede un primo sopralluogo e l’individuazione del contatore dell’Enel da disattivare. Poi, dopo un probabile “monitoraggio” delle vittime e dei loro orari, i malviventi riescono ad entrare in azione nel momento giusto, quello in cui in cui sono certi di mettere a segno il colpo. Ci sono già riusciti diverse volte in città: si avvicinano al vano scala, staccano l’energia elettrica e attendono che la vittima esca da casa per riattaccarla. Una strategia che ha fatto finire migliaia di euro e gioielli preziosi nelle tasche dei rapinatori. La scorsa settimana l’ultimo colpo della banda del contatore che ha preso di mira marito e moglie in via Cappuccini. E’ soltanto l’ultimo assalto con queste modalità.

La coppia è stata derubata di soli quarantacinque euro, ma la paura è stata tanta: dopo la fuga dei tre malviventi, i coniugi sono stati trovati sotto choc. Erano stati minacciati, legati e immobilizzati. La banda, composta da uomini con il volto travisato ed armati, aveva infatti sorpreso il marito che stava andando a riattaccare la luce al piano terra del palazzo e, dopo averlo costretto a condurli fino alla propria abitazione, nel frattempo rimasta al buio, hanno bloccato la moglie per poi passare al setaccio l’appartamento. Hanno trovato in un cassetto i pochi soldi in contanti e due telefoni cellulari.

Qualche mese fa, invece, la stessa tattica era stata adottata per rapinare una pensionata vedova di 65 anni. La donna, che abita insieme al figlio nel suo appartamento di corso dei Mille, aveva visto improvvisamente andare via la luce. E nel resto della palazzina c’era. Dalla sua casa al secondo piano è così scesa al piano terra, per alzare la levetta del contatore, ma ad abbassarla non era stato un carico elevato di energia elettrica, ma la mano di un malvivente. Che si trovava nell’androne insieme a tre complici. Un commando organizzato, i cui componenti erano tutti vestiti di nero: a fare da palo ci sarebbe stato anche un quinto uomo, fuori dall’edificio. Volto coperto, giacche di pelle nere. E pistole, con le quali i malviventi hanno intimato alla donna di condurli nella sua abitazione.

Tutto l’appartamento è stato setacciato, dagli scaffali ai cassetti, dai divani agli armadi. E poi ha squillato il telefono. La vittima, trascinata nel frattempo da una stanza all’altra dai rapinatori, è riuscita a rispondere a bassa voce, avvisando il figlio ed i vicini di casa. Anche loro tre, una volta arrivati nell’abitazione, sono stati bloccati dai malviventi che, poco dopo si sono dati alla fuga non portando via nulla. La donna ha poi lanciato l’allarme alla polizia che l’ha trovata spaventata, con un’escoriazione vicino alla bocca, stretta forte con un braccio per non farla urlare.

Anche in via Marchese di Villabianca, nella zona residenziale della città, è stata una coppia di coniugi a finire nel mirino e ad essere letteralmente privata dei ricordi di una vita. Soprammobili di valore, gioielli preziosi regalati con amore e custoditi con attenzione. I banditi, pure in questo caso, hanno messo ko il contatore attendendo che la vittima aprisse la porta per andare a riaccenderlo. In quel momento sono passati all’attacco. Hanno sferrato un pugno, poi un altro. Stesso iter è toccato alla moglie dell’anziano. Poi la fuga coi soldi, senza lasciare alcuna traccia.

Una raffica di rapine, quelle della “banda del contatore”, di fronte alla quale la polizia mette in guardia ed invita i cittadini a seguire una sorta vademecum per difendersi e non cadere nella trappola realizzata con il nuovo escamotage. Se il contatore è collocato all’esterno dell’appartamento, infatti, le probabilità di un assalto in casa potrebbero essere elevate. Per questo è consigliabile coprirlo con una rete o una grata chiusa a chiave con un lucchetto.

“Inoltre – spiegano dalla questura – se va via la luce, prima di raggiungere il vano centrale dei contatori è importante verificare che l’abitazione dei vicini sia priva di illuminazione, perché nel caso in cui l’illuminazione manchi soltanto nel proprio appartamento, prima di aprire la porta, si consiglia di chiamare il 113. E’ necessario – aggiungono – anche chiudere sempre il portone di accesso allo stabile, non aprire il portone o il cancello automatico se non si è sicuri dell’identità di chi ha suonato al citofono ed istallare, se possibile, porte blindate con spioncini e videocitofono. E’ poi il caso – precisano – di illuminare con particolare attenzione l’ingresso e le zone buie del vano scala e del pianerottolo”.

E se sfortunatamente ci si dovesse trovare a tu per tu con i rapinatori? “In quel caso è importante mantenere la calma necessaria – concludono dalla questura – così da ricordare le caratteristiche somatiche dei malviventi (altezza, carnagione, colore dei capelli, segni particolari ed inflessione dialettale), l’abbigliamento e visualizzare gli oggetti toccati dai rapinatori sui quali potrebbero essere rimaste le loro impronte utili alle indagini”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI