Stato-Mafia, Germanà: "Indagini | sull'entourage di Mannino" - Live Sicilia

Stato-Mafia, Germanà: “Indagini | sull’entourage di Mannino”

Calogero Mannino

Al centro della deposizione le indagini che il funzionario di polizia, a maggio del '92, svolse sul politico Dc di area manniniana Vincenzo Inzerillo.

Il processo
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PALERMO – E’ cominciata con l’audizione del funzionario di polizia Rino Germanà l’udienza odierna del processo sulla trattativa Stato-mafia. Al centro della deposizione le indagini che Germanà, a maggio del ’92, svolse sul politico Dc di area manniniana Vincenzo Inzerillo. Al funzionario fu delegata l’identificazione di un personaggio, Enzo, che perse alle elezioni e che avrebbe, tramite un notaio palermitano, cercato di avvicinare il giudice Salvatore Scaduti per condizionare il processo per l’assassinio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile.

Le indagini portarono Germanà a Enzo Inzerillo appunto. Il poliziotto, all’epoca applicato alla Criminalpol di Palermo, consegnò l’informativa con i risultati dell’identificazione e fu convocato d’urgenza a Roma dal vicecapo della Criminalpol Rossi. “Mi chiese se dall’indagine – ha detto – fosse venuto fuori qualcosa su Mannino (l’ex ministro dc coinvolto nell’indagine sulla trattativa). E io risposi di sì, precisando, però, che non c’era nulla di specifico”. Dopo pochi giorni Germanà venne trasferito a Mazara del Vallo. Tornò a dirigere il commissariato locale. Per l’accusa, che ritiene Mannino un personaggio chiave del patto che parte delle istituzioni avrebbero stretto con la mafia, il trasferimento di Germanà, che fu una vera e propria punizione, fu determinato proprio dalle indagini su un personaggio che gravitava attorno a Mannino.

Il testimone ha raccontato che a giugno del 92, dopo la presentazione del rapporto su Inzerillo, venne contattato dal cugino, Virginio Amodeo, che gli disse che Mannino voleva incontrarlo per parlargli. “Gli risposi – ha detto – che non avevo intenzione di vederlo”. Il 14 settembre del ’92 il poliziotto sfuggì a un attentato mafioso. Al processo sulla trattativa sono imputati boss, politici come l’ex ministro, Nicola Mancino e Marcello Dell’Utri, ufficiali dell’Arma e Massimo Ciancimino. La posizione di Mannino è stata stralciata in quanto l’ex politico ha scelto l’abbreviato.

(Fonte ANSA)


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