"Sul Piano giovani Scilabra confusa |Rimpasto? Giunta rappresentativa" - Live Sicilia

“Sul Piano giovani Scilabra confusa |Rimpasto? Giunta rappresentativa”

Intervista al segretario del Pd Fausto Raciti: "Ridiscutere le presidenze delle commissioni? Solo dopo aver parlato del governo. Nessuna preclusione per gli assessori uscenti: nessuno di loro è tecnico. Il click-day come Giochi senza frontiere".

l'intervista al segretario raciti
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PALERMO – Vuole una giunta più politica. Ma attenzione: nessuna preclusione nei confronti di chi al governo c’è già, anche perché “fra questi assessori non vedo tecnici”. Dopo qualche giorno di riflessione, e scaduto il termine – Ferragosto – che lui stesso aveva indicato come deadline per il rimpasto, il segretario regionale del Partito democratico Fausto Raciti parla apertamente del riassetto della squadra di governo da schierare al fianco di Crocetta: “Ci stiamo prendendo un paio di settimane in più – spiega Raciti – perché le ferie e l’interruzione dei lavori parlamentari stanno creando qualche problema in più alla discussione, ma anche perché vogliamo mettere a disposizione del presidente una squadra il più possibile all’altezza, e ovviamente questo richiede tempo”.

Significa che gli assessori attuali non vanno bene?

“No, non è proibito lasciare caselle al loro posto. Ma bisogna dare una dimensione più altamente politica, bisogna creare una delegazione pienamente rappresentativa. Chi verrà riformato o meno è un aspetto che sta dentro questo ragionamento. Che, per essere chiari, è una necessità che mi è stata sottoposta dal gruppo, qualche giorno fa”.

Sì, ok, ma mi faccia capire meglio: che significa “una dimensione più altamente politica”?

“Noi facciamo una gran confusione fra politici e parlamentari. In questo governo io non vedo tecnici: gli assessori sono politici e hanno una precisa connotazione. Quello che dico io è che serve una squadra più pienamente rappresentativa, più pienamente politica che porti a compimento le priorità che ci siamo dati”.

Ora gliela faccio illustrare. Prima mi dica una cosa, però: in questi giorni si è parlato di un riassetto di tutti gli incarichi, comprese le presidenze delle commissioni. È d’accordo?

“Questo è un aspetto che viene dopo la definizione della nostra delegazione in giunta. Il governo non può essere funzionale agli assetti del Pd. Parliamone pure, ma dopo: non è su questo che si regge il ragionamento”.

Va bene, posizione chiara. Mi diceva: l’agenda del Pd.

“Nei nostri stati generali sono state poste alcune questioni. Ad esempio prendere in mano il fascicolo ‘discariche private’ e completare la riforma delle Province trasferendo ai Comuni le risorse e la programmazione. Sono i due esempi che le faccio perché sono questioni fondamentali, il contributo che voglia dare a questo governo. In questo senso serve una delegazione strettamente politica e unitaria”.

Già, l’unità. Eppure nella discussione sulla manovra-ter ci sono state spaccature evidenti. Sugli interporti, ad esempio, Crocetta ha parlato apertamente di “dispetto a Lumia”.

“Questa Finanziaria è stata caricata di aspettative superiori rispetto a quello che poteva e doveva essere. È una Finanziaria da minimo sindacale perché non poteva essere altrimenti. All’interno di questa discussione le scelte del gruppo sono state finalizzate a cercare di garantire l’uso migliore delle risorse. La vicenda degli interporti non è un dispetto a nessuno, così come il Mas. Pensavamo che quelle risorse rischiassero di essere utilizzate male”.

Intanto, è già in qualche modo iniziata la discussione sul bilancio di previsione. Con un allarme sui conti.

“Che ci sia una difficoltà economica crescente è un dato di fatto. Gli anni delle vacche grasse sono finiti. Il punto è come far ripartire la crescita economica. Non è possibile trovare diversamente l’equilibrio dei conti, ad esempio invocando risorse dal governo centrale. Mi pare che la priorità vera sia questa. Solo partendo da una vera politica di crescita e del lavoro in Sicilia si può ripartire. E poi, ovviamente, ci sono i temi che vengono a cascata: l’uso dei fondi europei, lo snellimento della burocrazia, la riqualificazione dei centri storici sono temi che dobbiamo porci per far respirare un’economia asfittica”.

Che si traduce in una disoccupazione giovanile elevatissima. Un mondo intercettato, in questi giorni, dal Piano giovani. Un pasticciaccio brutto.

“C’è stata una gran confusione nell’assessore nella testa dell’assessore Scilabra”.

Qual è la sua idea?

“Al netto dei problemi tecnici, che pure sono parte rilevante del problema, si è corso il rischio di sprecare un’occasione con una specie di Giochi senza frontiere: una gara contro il tempo che non permette di incrociare domanda e offerta in modo efficiente. E poi c’è il tema delle responsabilità”.

Cioè?

“Il sistema, tra i servizi informatici di Ett e quelli tecnici di Italia Lavoro, non ha funzionato. Non si capisce perché sia stata affidata l’assistenza tecnica ad Italia Lavoro. L’avete scritto voi: sono stati impegnati 5 milioni di euro per un’azienda che evidentemente non è in condizione di dare il supporto tecnico. Tanto vale usarli in altro modo quei soldi. Io l’ho detto chiaro e tondo, al presidente, che le selezioni andavano annullate. La disoccupazione giovanile al 60% e questo bando ha alimentato le speranze di molti giovani. Deludere queste speranze è molto pericoloso perché rischia di compromettere il rapporto con le istituzioni”.

 


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