Supermercato cambia gestione, in 11 lasciati a casa: scoppia la protesta

Supermercato cambia gestione, in 11 lasciati a casa: scoppia la protesta

Sit in, stamattina, a Gelso Bianco. Il sindacato annuncia battaglia: "Non è solo questione di legge, ma di morale".
GRANDE DISTRIBUZIONE
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CATANIA – Una lotta che, alla fine, pagano i lavoratori. Riprende a Catania la guerra dei supermercati: dopo un periodo di stop, in parte dovuto alla pandemia, riprendono le battaglie sindacali per la salvaguardia dell’occupazione nella grande distribuzione.

Inaugurazione con protesta

È intorno all’inaugurazione del nuovo supermercato Paghi poco di Gelso Bianco che, oggi, si scatenano le ire di alcuni lavoratori, lasciati fuori nel passaggio da Eurospin al nuovo marchio. “Qui non funziona l’equazione nuovo punto vendita uguale occupazione – tuona Paolo Magrì, sindacalista Cisal e alla testa della protesta di stamani, un sit-in degli ex lavoratori Mar Aleo Srl ex affiliato Eurospin. I lavoratori che sono stati ingiustamente lasciati a casa nel cambio di gestione dello storico negozio di via Gelso Bianco – spiega Magrì – e protestano in difesa del proprio lavoro”.

Lasciati a casa in 11

In tutto sono 11 i lavoratori non inseriti nella pianta organica della nuova struttura di vendita. Padri e madri di famiglia, in alcuni casi cinquantenni, in servizio da oltre un decennio. “Sono stati inutili i tentativi di mediazione che abbiamo tentato nei mesi precedenti coinvolgendo anche l’Ispettorato Territoriale del Lavoro – prosegue il sindacalista. Ma, la manovra architettata ad arte tra il vecchio proprietario ed il nuovo gestore ha messo alla porta i lavoratori della vecchia gestione che si vedono defenestrati dopo oltre 10 anni di impeccabile servizio nel negozio”.

Le parole del sindacalista

Il nuovo marchio avrebbe infatti rilevato l’immobile come se fosse vuoto e non precedentemente occupato da un altro supermercato. “A nostro avviso, al di là della legittimità della manovra di cambio di gestione che riserveremo di far valutare agli organi competenti – sottolinea il sindacalista – rimane un obbligazione morale e sociale a cui ogni buon imprenditore, così come ogni buon padre di famiglia, non si debba mai sottrarre. Parliamo di 11 lavoratori, 11 padri di famiglia tra cui genitori di figli affetti da grave disabilità che rimangono senza lavoro solo per volontà del “padrone” di dimostrare che è il più forte. Il che, per noi, è assolutamente inaccettabile, percorreremo ogni strada pur di salvare anche un solo posto di lavoro.

Le prossime mosse

Protestare a ogni apertura di punto vendita e portare le carte in Procura, le prossime mosse annunciate da Magrì. “Adiremo alle vie legali – conferma. C’è obbligo di legge che prevede l’assorbimento di questa forza lavoro e lo dimostreremo”.


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