PALERMO – “Nessun accordo è stato raggiunto con il Governo regionale e nessun protocollo d’intesa è stato firmato. Domani Uil e Cgil, come già stabilito, scenderanno in piazza per scioperare e per difendere i diritti dei dipendenti regionali”. Lo affermano Enzo Tango e Luca Crimi, per la segreteria della Uil Fpl, e Michele Palazzotto e Enzo Abbinanti, per la segreteria generale della Fp Cgil, che precisano: “E’ necessario trovare, e subito, soluzioni concrete per i lavoratori della Pubblica amministrazione e l’individuazione di risorse economiche reali per il settore. Chiediamo anche la riforma della Legge 10 del 2000 al fine di riorganizzare la macchina burocratica e consentire una giusta professionalità ai dipendenti. Sino ad oggi abbiamo ascoltato solo proclami e false promesse. Non possiamo rimanere schiacciati dalle contraddizioni interne di questo Governo. Manteniamo, quindi, le iniziative di lotta già programmate ma confermiamo la nostra volontà a portare avanti un confronto utile al fine di tutelare tutti i dipendenti”.
Ieri a Palazzo d’Orleans gli altri sindacati avevano sottoscritto il protocollo d’intesa proposto proprio dal governatore e dagli assessori presenti: Alessandro Baccei, Bruno Caruso ed Ettore Leotta.
La tensione ha raggiunto il livello massimo quando i rappresentanti dei lavoratori hanno rilanciato: “Perché non inizi a tagliare negli uffici di gabinetto?”. A quel punto il presidente Crocetta ha deciso di sospendere per qualche minuto l’incontro con i sindacati del pubblico impiego (confederali e autonomi insieme). Dopo quasi quattro ore di dialogo, spunta un protocollo d’intesa proposta dal governo alle sigle: lo sciopero unitario di venerdì, al momento però è confermato.
Ma uno spiraglio c’è. I sindacati hanno chiesto sostanzialmente al governo, rappresentato anche dagli assessori all’Economia Alessandro Baccei, al Lavoro Bruno Caruso e alla Funzione Pubblica Ettore Leotta, di “stralciare” dalla legge di stabilità tutte le norme riguardanti il pubblico impiego. Interventi che prevedono, tra le altre cose, prepensionamenti e un nuovo regime pensionistico che ricalchi quello statale, l’abolizione della clausola di salvaguardia per i dirigenti, la riduzione della dotazione organica e delle postazioni dirigenziali, oltre a tutto ciò che riguarda permessi retribuiti, distacchi e permessi sindacali.
Le sigle hanno chiesto di ridiscutere queste norme in altra sede, cioè quella dell’Aran Sicilia, l’Agenzia che ha il compito proprio di occuparsi della contrattazione dei regionali. Il presidente Crocetta avrebbe manifestato una disponibilità di massima, ma al momento non basta. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto un atto formale. Una presa di posizione “ufficiale”, da affidare a un protocollo d’intesa. Solo in quel caso, si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di rivedere la decisione di scioperare il prossimo 20 marzo. E il protocollo d’intesa sarebbe arrivato: poche righe con le quali il governo si impegna a spostare all’Aran le questioni riguardanti ad esempio la mobilità e i permessi.
Intanto, poco prima dell’inizio dell’incontro, l’assessore alla Funzione pubblica Leotta aveva in parte avallato la posizione dei sindacati: “La finanziaria – ha detto infatti – è un’occasione per legiferare in tempi brevi anche sulla questione del personale, ma non è il luogo deputato a fare questo. Per ripensare la macchina amministrativa non bastano le norme della finanziaria, va fatto un testo di legge ad hoc. Una riforma va fatta con un testo organico – ha aggiunto – distinguendo il vizio d’origine e cioè concentrare nella finanziaria varie norme, ma questa è la mia personale opinione. Temi che riguardano la contrattazione collettiva come la mobilità o i permessi sindacali vanno definite con i tempi, i modi e le procedure previste dalla contrattazione stessa e questo è un principio ineludibile. Se si riesce a trovare un punto di incontro con i sindacati- conclude-, bypassando le procedure della contrattazione per fare presto, tanto meglio”. Il punto d’incontro, dopo quasi quattro ore, non è ancora stato trovato. Si avvicina sempre di più la conferma dello sciopero unitario di venerdì.