PALERMO – Edy Tamajo, il re delle preferenze di Forza Italia, l’assessore alle Attività produttive che ha ceduto il posto alle europee a Caterina Chinnici, è stato sospeso dal partito insieme al consigliere comunale di Palermo Ottavio Zacco. La decisione dei probiviri è stata assunta dopo gli attacchi che avrebbero coinvolto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.
Edy Tamajo sospeso
Tensioni e parole di fuoco in campagna elettorale, il 7 maggio del 2024, Zacco avrebbe attaccato Giorgio Mulè durante una manifestazione di Forza Italia a Palermo. “Forza Italia … – ha detto Ottavio Zacco, secondo quanto si legge nel verbale dei probiviri di Forza Italia – ha utilizzato la Sicilia per fare diventare deputati solo dei camerieri, gente che non ha mai fatto politica, gente che non ha mai tenuto in mano un facsimile”.
Il capogruppo dei berlusconiani al comune di Palermo ha poi aggiunto: “Io oggi sento il dovere di scusarmi con tutti i miei amici per avervi fatto votare una persona alla Camera che l’indomani non solo si è scordato che è stato eletto in quel collegio, ma ha iniziato pure a fare la guerra al nostro gruppo e a questo territorio. Noi questo non lo possiamo più permettere, adesso i consensi sono i nostri, gli amici sono i nostri e noi tutti insieme dovremo decidere chi ci rappresenta in Europa ed è Edy Tamajo”.
Le contestazioni a Tamajo
Il re delle preferenze avrebbe pubblicato il discorso di Ottavio Zacco sul proprio profilo instagram, “anziché censurarlo o dissociarsene”, sottolineano i probiviri.
Secondo Mulè, queste parole testimonierebbero “la presunzione di poter gestire il consenso per conto di una sorta di clan” e ciò in un territorio delicato come la Sicilia ove ogni sfumatura è importante.
Zacco avrebbe screditato Forza Italia, “sia nella modalità sia nella composizione delle liste elettorali nelle competizioni nazionali, e i profili e la reputazione degli uomini e delle donne candidate nel nostro Movimento”.
La difesa di Tamajo e Zacco
L’assessore regionale ha prodotto, insieme al consigliere Zacco, memorie difensive firmate dall’avvocato Giancarlo Greco, deducendo la “genericità e infondatezza delle accuse loro mosse, che sarebbero frutto di una interpretazione personale di parte deferente”.
La decisione dei probiviri
Il collegio dei probiviri ritiene che sia “pacifico” che il video del discorso pronunciato da Zacco sia stato pubblicato sul profilo instagram di Tamajo. Sulla gestione “del consenso per conto di una sorta di clan”, ovvero “adesso i consensi sono i nostri, gli amici sono i nostri”, queste parole possono generare interpretazioni quantomeno equivoche in un contesto come quello siciliano”.
E ancora, le parole “possono generare interpretazioni quantomeno equivoche in un contesto come quello siciliano, di particolare gravità è connotata l’affermazione secondo cui il Movimento Politico Forza Italia avrebbe “utilizzato la Sicilia per fare diventare deputati solo dei camerieri, gente che non ha mai fatto politica, gente che non ha mai tenuto in mano un facsimile”.
Le frasi “screditanti”
E ancora, le frasi di Zacco sarebbero “screditanti” non solo dei parlamentari di Forza Italia eletti nei collegi siciliani, ma anche dello stesso Movimento che selezionerebbe dei candidati del tutto incompetenti e ingrati verso il territorio.
I probiviri contestano a Tamajo e Zacco la violazione dell’articolo 7 dello statuto secondo cui quale “Ogni socio si impegna alla massima lealtà nei confronti di Forza Italia e a tenere comportamenti ispirati al rispetto della dignità degli altri soci”.
Su queste basi, il senatore Giacomo Caliendo e il segretario e relatore Eleonora d’Avack, del collegio dei probiviri, hanno sospeso Ottavio Zacco ed Edy Tamajo per 20 giorni dal partito, dall’1 settembre 2024.