Teatro Bellini, i lavoratori: | "Da oggi, sciopero della fame" - Live Sicilia

Teatro Bellini, i lavoratori: | “Da oggi, sciopero della fame”

Sono inerpicati da giorni sul tetto dello stabile: e, da questa mattina, hanno cominciato il digiuno.

La protesta
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CATANIA. I lavoratori del teatro Massimo Bellini allo stremo delle forze. Sono da giorni sul tetto del teatro per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Ebbene, da questa mattina hanno deciso di cominciare lo sciopero della fame.
Una vicenda al limite e che si trascina da settimane senza trovare un punto di svolta. “Non abbiamo i soldi per mangiare”, spiegano i lavorari. Ed, allora, l’atto di forza con l’annuncio di cominciare il digiuno. Lavoratori che, al momento si trovano ancora sul tetto dello stabile.
“E’ assurdo che si debba arrivare a queste forme di protesta perché un diritto acquisito venga rispettato”. Afferma così Antonio Santonocito, segretario regionale Snalv – Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Vertenze – aderente alla ConfSal a proposito della scelta dei lavoratori del teatro Massimo Bellini, oggi, di iniziare lo sciopero della fame. “Attendiamo di capire come il sindaco Enzo Bianco risolverà la vertenza, ma che sia ben chiaro, questi lavoratori non stanno chiedendo l’elemosina a nessuno. Al contrario, ciò che dovrebbe essere dato per scontato, ovvero il rinnovo del contratto, non lo è”. Da giorni sul tetto dell’edificio non hanno nessuna intenzione di scendere fino a quando non avranno risposte definitive. “Non abbiamo i soldi per mangiare”, dice uno dei lavoratori che poco dopo è stato assistito da alcuni operatori del 118 a causa di un malore temporaneo.
Oggi i consiglieri comunali Salvo Giuffrida (pres. Commissione teatro massimo bellini) Tuccio Tringale (vice presidente del Consiglio) e Manlio Messina (capogruppo Area Centro Destra), sono saliti sul tetto del Teatro Massimo per esprimere solidarietà ai lavoratori precari del teatro.  “La situazione trovata  è davvero incredibile – dichiarano i tre consiglieri-  costringere dei padri e delle madri di famiglia su un tetto in condizioni di assoluto pericolo, solo per rivendicare il loro diritto al lavoro, è ingiusto e vergognoso. Ancor più se abbandonati da una amministrazione Comunale e dal Sindaco, intenti a fare del fumo per offuscare le reali condizioni cui versa la città tutta.  Ecco perché abbiamo deciso di salire su quel tetto -aggiungono i consiglieri’ perché è indegno che nessun rappresentante politico sia andato ad ascoltarli.  Noi non abbiamo la possibilità di risolvere questo problema,  ma certamente attivare mi tutte le procedure a noi consentite per tutelare questi lavoratori. A cominciare da un’interrogazione urgente al sindaco e ad una richiesta di Consiglio straordinario per trattare il tema del teatro e dei suoi lavoratori. E chiederemo – concludono i rappresentati comunali- una audizione urgente alla commissione regionale competente chiedendo conto e ragione su tale vicenda.”

 


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