PALERMO – Monreale, Bagheria e Termini Imerese vanno al ballottaggio. A otto ore dallāinizio dello spoglio per le elezioni amministrative, i tre centri più grandi della Provincia vanno al secondo turno malgrado i dati non siano ancora ufficiali e il conteggio dei voti sia ancora in corso. Le percentuali però sembrano ormai cristallizzate e difficilmente una manciata di sezioni sovvertirĆ un esito che appare giĆ acquisito persino dagli stessi candidati.
Un voto, quello che ha coinvolto nel Palermitano sei comuni (oltre a Monreale, Bagheria e Termini anche Cisini, Roccamena e Bompietro), che non manca di riservare anche qualche sorpresa. Partiamo dallāaffluenza, anzitutto: tranne che a Roccamena, dove aumenta dellā1%, in tutti gli altri centri ĆØ stata più bassa rispetto al turno precedente con una punta di -8% a Bagheria. La media ĆØ del 67,67%, inferiore comunque a quella registrata per le Europee per cui si ĆØ votato nello stesso giorno.
E proprio lāesito della consultazione per il Parlamento Ue aveva fatto presagire risultati assai diversi, specie per il Movimento cinque stelle. In Provincia di Palermo, per esempio, i grillini alle Europee sono risultati il primo partito a Isola delle Femmine, Capaci, Carini, Santa Flavia, Villabate ma anche a Monreale (dove non sono arrivati al ballottaggio) e Roccamena (dove sono giunti ultimi). Sono arrivati secondi, dopo Forza Italia e prima del Pd, a Bagheria (dove invece sono primi alle amministrative) e a Termini, dove invece non accedono al secondo turno. Insomma, pentastellati al di sotto delle aspettative. Bene invece il Pd, tranne a Cinisi che va al centrodestra.
Adesso per Monreale, Bagheria e Termini Imerese parte il valzer del secondo turno con gli apparentamenti che potrebbero ribaltare i pronostici. Il voto locale segue sempre logiche particolari e non ĆØ detto che rispecchi le alleanze cui si assiste a livello nazionale, regionale o dei comuni più importanti. Inoltre bisognerĆ aspettare le percentuali delle liste collegate ai candidati per capire se scatterĆ o meno il premio di maggioranza e quindi se bisognerĆ aspettare lā8 e il 9 giugno per conoscere i nomi degli eletti nei consigli comunali.
BAGHERIA Era sicuramente la sfida più attesa, anche a causa della sfiducia allāex sindaco Vincenzo Lo Meo. La dichiarazione di dissesto, arrivata una settimana fa, ha reso incandescente la campagna elettorale e renderĆ difficile il compito del prossimo primo cittadino. Il migliore risultato lāha ottenuto il grillino Patrizio Cinque, con i pentastellati che dovrebbero imporsi anche come prima lista. Un risultato lusinghiero ma in parte annunciato almeno a Bagheria, dove il malcontento della cittadinanza ĆØ assai forte. A sfidarlo Daniele Vella, vicino allāassessore Nelli Scilabra. Un derby tra giovani quindi (tutti e due under 35), che ha lasciato a bocca asciutta gli altri contendenti: Antonino Costa, candidato del compatto centrodestra (Fi, Ncd e Fdi) più lāUdc, che manca di poco il ballottaggio, il dissidente di centrodestra Gino Di Stefano che ottiene comunque un apprezzabile risultato e fanalino di coda Atanasio Matera, sostenuto da liste civiche.
TERMINI IMERESE Salvatore Burrafato (Pd) sfiora lāimpresa e, quando mancano quattro sezioni, si ferma al 48%. Una corazzata, quella del sindaco, composta da otto liste (tra cui Articolo 4, Megafono e Ncd, oltre al Pd) che però non riesce nel colpaccio di vincere al primo turno. A sfidarlo lāoutsider Agostino Moscato, ambientalista, che conta su Sel ma anche su pezzi importanti del centrodestra. Delusione per il grillino Luigi Sunseri, che va poco oltre il 17%, mentre risultano staccatissimi il miccicheiano Stefano Vitale e Graziella Vallelunga. Buon exploit per le lista del Pd, del Megafono e di Sicilia sƬ, non raggiungono il 5% e quindi restano fuori dal consiglio Ncd e Articolo 4.
MONREALE Anche qui i grillini restano al palo, cosƬ come lāuscente Filippo Di Matteo. Al ballottaggio vanno infatti Pietro Capizzi, intorno al 45%, e Alberto Arcidiacono, presidente uscente del consiglio comunale sostenuto da unāanomala alleanza che va da Ncd al Megafono, passando per Drs, che si ferma intorno al 24%. Grande assente Di Matteo, attestatosi poco sotto il 18, sostenuto da Udc, Fi e perfino da Salvino Caputo. Seguono Fabio Costantini (M5s) che arriva al 7% e i candidati civici Ferdinando Arena e Natale Sabella.
CINISI, ROCCAMENA, BOMPIETRO A Cinisi si impone Giangiacomo Palazzolo, vicino a Vincenzo Figuccia, che taglia fuori dai giochi il candidato di centrosinistra Giuseppe Monsù, Conny Impastato e Domenico Micale. A Roccamena trionfa Tommaso Ciaccio, mentre Bompietro conferma lāuscente Lucio Di Gangi.
ULTIMA CHIAMATA PER CENTRO SINISTRA, O SI LAVORA OPPURE I GRILLINI VI MANGERANNO. FORZA VELLA.
come gli mangeranno se presero tantissimi voti?