Termini, Bagheria e Monreale| Nuovo round tra 15 giorni - Live Sicilia

Termini, Bagheria e Monreale| Nuovo round tra 15 giorni

Da sinistra Daniele Vella, Patrizio Cinque, Agostino Moscato e Salvatore Burrafato

L'ANALISI DEL VOTO. I centri più grossi del Palermitano dovranno aspettare il secondo turno per eleggere i propri sindaci. Ecco le sfide, Comune per Comune. Giochi fatti, invece, a Cinisi, Roccamena e Bompietro.

AMMINISTRATIVE - il voto nel palermitano
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PALERMO – Monreale, Bagheria e Termini Imerese vanno al ballottaggio. A otto ore dall’inizio dello spoglio per le elezioni amministrative, i tre centri più grandi della Provincia vanno al secondo turno malgrado i dati non siano ancora ufficiali e il conteggio dei voti sia ancora in corso. Le percentuali però sembrano ormai cristallizzate e difficilmente una manciata di sezioni sovvertirà un esito che appare già acquisito persino dagli stessi candidati.

Un voto, quello che ha coinvolto nel Palermitano sei comuni (oltre a Monreale, Bagheria e Termini anche Cisini, Roccamena e Bompietro), che non manca di riservare anche qualche sorpresa. Partiamo dall’affluenza, anzitutto: tranne che a Roccamena, dove aumenta dell’1%, in tutti gli altri centri è stata più bassa rispetto al turno precedente con una punta di -8% a Bagheria. La media è del 67,67%, inferiore comunque a quella registrata per le Europee per cui si è votato nello stesso giorno.

E proprio l’esito della consultazione per il Parlamento Ue aveva fatto presagire risultati assai diversi, specie per il Movimento cinque stelle. In Provincia di Palermo, per esempio, i grillini alle Europee sono risultati il primo partito a Isola delle Femmine, Capaci, Carini, Santa Flavia, Villabate ma anche a Monreale (dove non sono arrivati al ballottaggio) e Roccamena (dove sono giunti ultimi). Sono arrivati secondi, dopo Forza Italia e prima del Pd, a Bagheria (dove invece sono primi alle amministrative) e a Termini, dove invece non accedono al secondo turno. Insomma, pentastellati al di sotto delle aspettative. Bene invece il Pd, tranne a Cinisi che va al centrodestra.

Adesso per Monreale, Bagheria e Termini Imerese parte il valzer del secondo turno con gli apparentamenti che potrebbero ribaltare i pronostici. Il voto locale segue sempre logiche particolari e non è detto che rispecchi le alleanze cui si assiste a livello nazionale, regionale o dei comuni più importanti. Inoltre bisognerà aspettare le percentuali delle liste collegate ai candidati per capire se scatterà o meno il premio di maggioranza e quindi se bisognerà aspettare l’8 e il 9 giugno per conoscere i nomi degli eletti nei consigli comunali.

BAGHERIA Era sicuramente la sfida più attesa, anche a causa della sfiducia all’ex sindaco Vincenzo Lo Meo. La dichiarazione di dissesto, arrivata una settimana fa, ha reso incandescente la campagna elettorale e renderà difficile il compito del prossimo primo cittadino. Il migliore risultato l’ha ottenuto il grillino Patrizio Cinque, con i pentastellati che dovrebbero imporsi anche come prima lista. Un risultato lusinghiero ma in parte annunciato almeno a Bagheria, dove il malcontento della cittadinanza è assai forte. A sfidarlo Daniele Vella, vicino all’assessore Nelli Scilabra. Un derby tra giovani quindi (tutti e due under 35), che ha lasciato a bocca asciutta gli altri contendenti: Antonino Costa, candidato del compatto centrodestra (Fi, Ncd e Fdi) più l’Udc, che manca di poco il ballottaggio, il dissidente di centrodestra Gino Di Stefano che ottiene comunque un apprezzabile risultato e fanalino di coda Atanasio Matera, sostenuto da liste civiche.

TERMINI IMERESE Salvatore Burrafato (Pd) sfiora l’impresa e, quando mancano quattro sezioni, si ferma al 48%. Una corazzata, quella del sindaco, composta da otto liste (tra cui Articolo 4, Megafono e Ncd, oltre al Pd) che però non riesce nel colpaccio di vincere al primo turno. A sfidarlo l’outsider Agostino Moscato, ambientalista, che conta su Sel ma anche su pezzi importanti del centrodestra. Delusione per il grillino Luigi Sunseri, che va poco oltre il 17%, mentre risultano staccatissimi il miccicheiano Stefano Vitale e Graziella Vallelunga. Buon exploit per le lista del Pd, del Megafono e di Sicilia sì, non raggiungono il 5% e quindi restano fuori dal consiglio Ncd e Articolo 4.

MONREALE Anche qui i grillini restano al palo, così come l’uscente Filippo Di Matteo. Al ballottaggio vanno infatti Pietro Capizzi, intorno al 45%, e Alberto Arcidiacono, presidente uscente del consiglio comunale sostenuto da un’anomala alleanza che va da Ncd al Megafono, passando per Drs, che si ferma intorno al 24%. Grande assente Di Matteo, attestatosi poco sotto il 18, sostenuto da Udc, Fi e perfino da Salvino Caputo. Seguono Fabio Costantini (M5s) che arriva al 7% e i candidati civici Ferdinando Arena e Natale Sabella.

CINISI, ROCCAMENA, BOMPIETRO A Cinisi si impone Giangiacomo Palazzolo, vicino a Vincenzo Figuccia, che taglia fuori dai giochi il candidato di centrosinistra Giuseppe Monsù, Conny Impastato e Domenico Micale. A Roccamena trionfa Tommaso Ciaccio, mentre Bompietro conferma l’uscente Lucio Di Gangi.

Twitter: @robertoimmesi


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