Termovalorizzatori, maggioranza alla prova del nove - Live Sicilia

Termovalorizzatori, maggioranza alla prova del nove

Opposizione compatta contro il governo. Qualche malumore tra gli autonomisti.

PALERMO – Musumeci punta le sue fiches sui termovalorizzatori. Uno sorgerà nella zona orientale dell’isola, l’altro sul versante occidentale: sette le aziende in corsa per la realizzazione degli impianti. Il governo regionale tira dritto sulla strada segnata nei mesi scorsi e Musumeci si intesta, nel bene o nel male, una battaglia di certo impopolare. 

L’annuncio compatta l’opposizione

L’annuncio ha come primo risultato quello di compattare le opposizioni che sul tema hanno trovato un punto di convergenza politica di non poco conto (fuori dallo sterile dibattito tattico). A stretto giro si levano le voci del pentastellato Giampiero Trizzino, del leader dei “Cento Passi” Claudio Fava e del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo. Il fronte giallorosso sulla gestione dei rifiuti (argomento al centro di una conferenza stampa tenuta qualche mese fa all’Ars) rimane unito. Al coro di no si aggiunge anche quello di Danilo Lo Giudice di Sicilia Vera. “Musumeci ha fatto una conferenza stampa? “commenta ironico il delfino di Cateno De Luca ribadendo i motivi del proprio disappunto attraverso una nota stampa.

Gli inceneritori e il convegno della discordia

Posizioni note. Resta silente la maggioranza (anche se dal gruppo Forza Italia assicurano che c’è piena compattezza sulla linea del governo già sposata pubblicamente in più occasioni dall’onorevole Daniela Ternullo). Una forma di silenzio assenso probabilmente. O forse no. Il tema delicatissimo era finito infatti al centro del convegno organizzato a giugno a Palermo dagli eurodeputati del gruppo EcR Raffaele Stancanelli e Giuseppe Milazzo seguito da uno strascico di polemiche. In quell’occasione, al netto del segnale politico inteso come ostile nei confronti del governatore, emersero alcune criticità relative alla strategia messa in campo (in termini di costi per i cittadini legati all’opzione del progetto di finanza) messe nero su bianco su un documento passato alle cronache come “Carta di Palermo”. L’idea alternativa era quella di usufruire dei bandi del Ministero e dei finanziamenti europei. Oggi prevale la linea del silenzio. 

Malumori (celati) tra gli autonomisti

Ma non è un mistero che alcune forze della maggioranza portano avanti una battaglia storica contro gli inceneritori. La fase politica tuttavia sembra parecchio delicata per alzare i toni dello scontro. “Noi siamo per risolvere il problema dei rifiuti e storicamente sin dal 2008 contrari nei confronti degli inceneritori (posizione coraggiosa che abbiamo pagato in sede politica e non solo)”, ci dicono off records autonomisti di vecchia data. Con ogni probabilità il malessere verrà a galla nei prossimi giorni. 


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