Terremoto, la lunga notte della fifa - Live Sicilia

Terremoto, la lunga notte della fifa

IL REPORTAGE
di
2 min di lettura

“Si, erano tutti in mezzo alla strada. Quannu i cristiani su tutti ‘nziemmula,  si mettinu a manciari. Caffè e cornetto e alle due non c’era più nessuno”.  Queste le parole di Maurizio, il cassiere della rosticceria Gangi dello  Sperone, unico punto di ritrovo aperto per tutta la notte nel quartiere, che ha accolto anche la grande paura della gente per le scosse notturne di terremoto.
Sorride Maurizio, non si è spaventato lui. A dirla tutta, non lo ha nemmeno sentito, il  terremoto. Poi, attorno alla mezzanotte, nel trantran del solito lavoro, una  folla di gente si è riversata nel locale, molti in pigiama. “C’è stato il  terremoto” hanno detto. Troppa confusione perché qualcuno si soffermasse a  raccontare dettagli. Dopo lo spauracchio, l’unico pensiero è stato il cornetto
e il caffè, prima di tornare alle proprie case. Soltanto qualcuno, per  sicurezza, si è trattenuto più a lungo in strada, prima di rientrare a casa.
Come un fruttivendolo ambulante di Corso dei Mille. Lui, la prima scossa, non  l’ha avvertita. Avvisato poco dopo dal cognato, ha portato in strada la moglie  in dolce attesa. Niente di grave, il pupo ha solo scalciato un po’ più del  solito, ma i genitori sono comunque rimasti in macchina fino alle quattro del  mattino quando, esausti dal sonno e tranquillizzati dall’assenza di successive
scosse, sono rientrati in casa. “Dicono che la piazza dello Sperone fosse piena  di gente” racconta Katia, commessa del panificio della piazza “io non ho  sentito niente, solo il pc si è bloccato per qualche minuto. Io non sono  neanche scesa da casa”. Anna, invece, la cassiera dello stesso panificio,  racconta di avere avvertito la scossa nella sua stanza in corso Calatafimi: “Ho  acceso la luce e il lampadario dondolava, allora ho capito che non era stata  soltanto un’impressione. Mi ha ricordato il terribile terremoto del 2002”.
Niente danni alle case. Solo tanta paura. A Brancaccio sono stati in molti a  riversarsi per le strade. Anche qui, passato lo spavento iniziale, l’unico  luogo dove andare era proprio il bar, ad angolo tra viale dei Picciotti e via Amedeo D’Aosta. Stesso commento, da parte dei ristoratori: “Si è lavorato
tanto, stanotte. La gente è venuta qui a mangiare un cornetto, fare quattro  chiacchiere, fumare una sigaretta. Poi, di nuovo, tutti a casa”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI