SANTA VENERINA – Un anno fa è andato dai carabinieri ed ha svuotato il sacco. Un imprenditore edile ha affidato la sua storia di minacce e vessazioni alla macchina della giustizia che ha fatto il suo corso ed ha raggiunto un importante traguardo: far scattare le manette ai due estorsori. Salvatore Calì, 64 anni, è stato arrestato dai militari della Stazione di Santa Venerina, mentre a Nunzio Salvatore Fonti, 44 anni, il provvedimento del Gip di Catania è stato notificato in carcere, in quanto detenuto per lo stesso reato. E cioè estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per gli investigatori infatti i due arrestati sarebbero vicini e contigui al clan Santapaola – Ercolano.
L’inchiesta è stata capillare: intercettazioni, riprese video, pedinamenti e osservazioni. I carabinieri hanno messo in campo ogni strumento tecnico – investigativo che ha portato a scoprire anche altri tentativi di estorsione e altre vittime. Tra gli esercenti bersaglio dei taglieggiatori anche il titolare di un’officina meccanica: qui la somma richiesta è arrivata a toccare i 10 mila euro.
Le minacce captate dagli investigatori non lasciano adito a dubbi: “Ti faccio saltare in aria gli escavatori” è solo una delle più comuni usate dai due indagati per ottenere il pagamento del pizzo.